FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO
DEL COMITATO PAUL ROUGEAU
Numero 325 - Dicembre 2024

Kevin Ray Underwood
SOMMARIO :
1) Kevin Ray Underwood giustiziato per l'omicidio di Jamie Rose Bolin
2) Il Missouri mette a morte Christopher Collings, reo di un atroce delitto
ma vittima di soprusi nella sua infanzia
3) Solo 4 stati hanno compiuto i tre quarti delle esecuzioni negli USA
4) Pubblicato in Italia il nuovo libro di Dale Recinella
1) KEVIN RAY UNDERWOOD GIUSTIZIATO PER L'OMICIDIO DI JAMIE ROSE BOLIN
Nelle sue ultime parole, Kevin Ray Underwood ha definito la decisione di tenere l'esecuzione il giorno del suo compleanno e sei giorni prima di Natale “una cosa inutilmente crudele da fare alla mia famiglia”. Underwood è stato il quarto detenuto ad essere giustiziato quest'anno in Oklahoma.
La venticinquesima e ultima esecuzione del 2024 negli Stati Uniti è stata eseguita il 19 dicembre, quando è stato messo a morte nel penitenziario statale dell'Oklahoma Kevin Ray Underwood, di 45 anni, per aver ucciso nel 2006 una vicina di casa di 10 anni, Jamie Rose Bolin, nel suo appartamento di Purcell.
L’esecuzione è avvenuta nel giorno del compleanno di Underwood.
Mentre era legato alla barella, ha guardato più di una volta sua madre, Connie Underwood. Si è scusato con la sua famiglia e con quella della vittima. Prima dell’esecuzione Underwood ha detto “Vorrei scusarmi di nuovo per tutte le cose terribili che ho fatto. Odio averle fatte e vorrei poterle cancellare”. Dopo aver pronunciato le ultime parole ha sbattuto rapidamente le palpebre e una lacrima gli è scesa sul viso.
La programmazione dell'esecuzione di Underwood nel giorno del suo compleanno è stata una coincidenza che si è verificata in parte perché le procedure vengono eseguite solo di giovedì. Due anni fa, anche il condannato a morte Richard Fairchild era stato giustiziato nel giorno del suo compleanno.
Nelle sue ultime parole, Underwood ha definito la decisione di tenere l'esecuzione il giorno del suo compleanno e sei giorni prima di Natale “una cosa inutilmente crudele da fare alla mia famiglia”.
Underwood è stato il quarto detenuto ad essere giustiziato quest'anno in Oklahoma. L'esecuzione, tramite iniezione letale, è stata completata in dieci minuti senza problemi e Underwood è stato collaborativo, ha dichiarato il direttore esecutivo del Dipartimento di Correzione Steven Harpe.
Underwood ha ricevuto l'ultimo pasto alle 17:40 di mercoledì e gli sono stati somministrati sedativi, che, come ha dichiarato Harpe vengono offerti a tutti i detenuti che devono essere giustiziati, ma raramente accettati.
Il 12 aprile 2006 Undewood, che all’epoca aveva 26 anni, ha colpito Jamie alla testa con un tagliere e l'ha soffocata. Due giorni dopo l'FBI ha trovato il corpo della ragazza, quasi decapitato, in una vasca di plastica nell'armadio della camera da letto di Underwood.
Underwood ha confessato di essersi preparato per mesi a realizzare le sue fantasie sessuali e cannibalistiche. Ha detto di aver scelto Jamie (il cui soprannome era “Coppertop”) perché era una vittima comoda.
Nella sua confessione, ha detto che il piano originale era quello di tagliare la testa della sua vittima per metterla sulla sua scrivania “in modo che potesse guardarmi”. Ha detto che voleva tenere il cadavere nel suo letto, “dormirci e farci sesso per un giorno o due”, prima di macellarlo e cucinarlo. Ha aggiunto di aver provato a fare sesso con il corpo di Jamie, ma di aver abbandonato il progetto di cucinarlo e mangiarlo.
I suoi avvocati hanno affermato che Underwood era stato vittima di bullismo e lo hanno descritto come un genio malato di mente che ha ceduto alle sue fantasie dopo essere diventato dipendente dalla pornografia su Internet. Le diagnosi che gli sono state fatte dopo l'arresto includono un disturbo dello spettro autistico. “Alla fine ha perso la capacità di discernere la fantasia dalla realtà”, ha detto Kim Spence, un esperto di questo disturbo che ha valutato Underwood nel penitenziario per oltre 11 ore.
I giurati del processo del 2008 lo hanno subito dichiarato colpevole di omicidio di primo grado condannandolo a morte all’unanimità.
Ad assistere all'esecuzione, insieme alla famiglia della vittima, c'era il procuratore distrettuale Greg Mashburn, che aveva perseguito Underwood nel processo presso il tribunale distrettuale della contea di Cleveland. Oggi è stata fatta giustizia per Jamie”, ha dichiarato Mashburn, che mercoledì ha
annunciato che si ritirerà il 1° marzo. “È come ho detto alla giuria. La pena di morte in Oklahoma è riservata al peggio del peggio. E questo caso era esattamente così”.
Il 13 dicembre il Consiglio per la grazia e la libertà vigilata dell'Oklahoma ha votato per non raccomandare la clemenza dopo che il procuratore generale Gentner Drummond aveva dichiarato al consiglio che i crimini di Underwood “rimangono tra i più feroci nella storia dell'Oklahoma”.
L'esecuzione è avvenuta poco dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha negato la sua richiesta di sospensione d'emergenza.
Nei suoi ultimi giorni di vita si discuteva se Underwood fosse veramente pentito di ciò che aveva fatto. Quando era stato catturato, aveva detto all'FBI: “Brucerò all'inferno”. All'udienza per la grazia, si è scusato per i suoi crimini. “Riconosco che, sebbene non voglia morire... lo merito per quello che ho fatto”, ha detto attraverso una trasmissione video dal penitenziario. “E se la mia morte potesse... cambiare ciò che ho fatto, sarei felice di morire”.
Tuttavia, gli avvocati dello Stato, che hanno definito Underwood spietato e manipolatore, hanno mostrato alla Commissione per la grazia e la libertà vigilata un messaggio scritto il 12 novembre e inviato a una conoscente in cui è scritto: “Quello che ho fatto non mi pesa e non mi tormenta costantemente come lo Stato vorrebbe, anche perché non ho praticamente alcun ricordo dell'evento.”
Ad assistere all'esecuzione per i media c'erano i giornalisti di The Associated Press, The Oklahoman, The Norman Transcript e due stazioni televisive di Tulsa.
Manifestanti si sono riuniti al freddo davanti al palazzo del governatore giovedì mattina. “Siamo addolorati per Jamie e Kevin e per l'insensata perdita delle loro vite”, ha dichiarato dopo l'esecuzione il reverendo Don Heath, presidente della Coalizione dell'Oklahoma per l'abolizione della pena di morte.
La Corte d'Appello Penale dell'Oklahoma fisserà la prossima esecuzione dopo la notifica della morte di Underwood. Il prossimo a essere in lista è Wendell Grissom, condannato per omicidio per una sparatoria mortale avvenuta nel 2005 durante un furto con scasso in una casa rurale della contea di Blaine. (Pupa)
2) IL MISSOURI METTE A MORTE CHRISTOPHER COLLINGS
REO DI UN ATROCE DELITTO MA VITTIMA DI SOPRUSI NELLA SUA INFANZIA
Christopher Collings il 2 novembre del 2007, dopo essersi ubriacato, uccise Rowan Ford, una ragazzina di 9 anni il cui cadavere fu trovato in una grotta una settimana dopo. Il governatore Michael Lynn Parson ha dichiarato di sperare che "tutti coloro che hanno conosciuto e amato Rowan Ford possano trovare pace nel sapere che è stata fatta giustizia".
Gli avvocati del quarantanovenne Christopher Collings hanno fatto appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti, alla Corte Suprema del Missouri e al governatore del Missouri Michael Parson per evitare la sua esecuzione del 3 dicembre, ma nulla è valso a salvargli la vita.
Il crimine di Collings è atroce. La notte del 2 novembre 2007, egli si ubriacò pesantemente e fumò marjuana con due amici. Uno di questi, David Spears, aveva una figliastra di 9 anni di nome Rowan Ford, la cui madre era al lavoro. A un certo punto quella notte, gli uomini avevano lasciato Rowan a casa da sola. Mentre il terzo amico accompagnava Spears a casa su strade secondarie per evitare di essere fermato, Collings raccontò poi alla polizia di essere corso a casa di Spears e di aver rapito Rowan addormentata, di averla messa nel suo camion e di averla portata nella sua roulotte.
Una volta lì, l'ha violentata, ha detto alla polizia. Dopo di che, ha detto che intendeva riportarla a casa. "L'ha portata fuori stando alle sue spalle, in modo che non potesse vedere il suo viso", secondo i verbali del tribunale. "Si assicurò di tenere le luci spente e non parlò in modo che lei non riconoscesse la sua voce". Ma disse che Rowan si voltò e, poiché c'era la luce della luna, riconobbe chi era. Fu allora che disse di essere "impazzito". "Vedendo un rotolo di corda nel cassone di un pick-up accanto a lui, lo prese, avvolse la corda intorno al collo della bambina e iniziò a tirare molto forte", si legge nei verbali del tribunale. "Lei si divincolò un po' e cadde a terra; lui si gettò a terra con lei e la tenne stretta finché non smise di muoversi".
Collings disse di aver poi gettato il suo corpo in una grotta. Fu trovata il 9 novembre, circa una settimana dopo che la sua scomparsa aveva attivato allarme e ricerche intensive.
Nel raccomandare la pena di morte per Collings, la giuria nel suo processo per omicidio ha ritenuto che l'omicidio fosse "oltraggiosamente e sconsideratamente vile, orribile e disumano".
Però anche Spears, il patrigno della bambina, confessò alla polizia, dicendo di aver violentato Rowan e di averla strangolata, ma Collings negò che Spears fosse coinvolto.
Una trascrizione della dichiarazione di Spears alla polizia, citata nella richiesta di clemenza, affermava che Spears aveva detto alla polizia che Collings gli aveva passato una corda e Spears aveva ucciso Rowan.
Inoltre, i documenti del tribunale hanno affermato che era stato Spears a condurre le autorità alla voragine in cui fu trovato il corpo.
Ma a Spears è stato permesso di dichiararsi colpevole di accuse minori. Non è chiaro il motivo. I procuratori del processo originale non hanno risposto ai messaggi che chiedevano un commento. Egli fu condannato per messa in pericolo di minori e ostacolo all’azione penale.
Spears ha scontato poco più di sette anni di prigione prima di essere rilasciato nel 2015. Non è stato possibile rintracciarlo per un’intervista.
I verbali del tribunale descrivono Collings come un uomo che da bambino sviluppò un disturbo da distacco emotivo. Non creò mai un legame affettivo con nessuno perché subì una grave negligenza da parte dei suoi genitori biologici e diversi traumi dopo essere stato assegnato a una famiglia affidataria, tra cui almeno due stupri, hanno sostenuto i suoi avvocati durante il processo.
Collings e i suoi 5 fratelli maggiori furono separati l'uno dall'altro, perché i loro genitori "erano coinvolti in molti crimini, coinvolti in molto abuso di sostanze", ha detto ai giurati il suo avvocato all'epoca, Charles Moreland, aggiungendo che "le prove mostreranno anche che ci sono semi di redenzione in Christopher Collings".
Gli avvocati processuali di Collings hanno sottolineato ai giurati che non aveva mai avuto intenzione di uccidere Rowan quella notte e che meritava l'ergastolo, non la pena di morte. Hanno chiesto ai giurati di mettere da parte l'età di Rowan e le orribili foto dell'autopsia e della scena del crimine che avevano visto, e di concentrarsi sulla legge e sui fatti del caso, che hanno detto dimostravano che il suo omicidio non era stato pianificato.
"Vi chiedo di prendervi tutto il tempo necessario per provare qualsiasi rabbia proviate, qualsiasi dolore proviate per la perdita di questa bambina, qualsiasi simpatia proviate per sua madre, per quanto inorriditi vi sentiate per quello che le è successo... e poi dovete metterlo da parte", ha detto ai giurati uno degli avvocati di Collings, Janice Zembles. "Quando riflettete, niente di ciò che decidete riporterà indietro Rowan Ford. Niente di ciò che decidete la farà mai avere 10 anni".
Il pubblico ministero Johnnie Cox ha sostenuto invece che Collings non aveva mai avuto intenzione di riportare Rowan a casa quella terribile notte.
"Era andato in un posto buio... voleva violentare questa ragazzina che lo aveva chiamato zio Chris, voleva uccidere questa ragazzina, voleva metterle quella corda attorno al collo per quello che lui aveva descritto come minuti che sembravano un'ora", ha detto Cox. "Questo è stato uno stupro brutale. Questo è stato rubare una bambina da casa sua nel cuore della notte e fare quello che voleva con lei. Non l'avrebbe mai più riportata in quella casa".
L’ultimo team legale di Collings aveva sollevato dubbi sulla sua confessione, affermando che non era stata registrata. Aveva anche sottolineato la confessione di Spears sul crimine, affermando che indicava ulteriori dubbi sul fatto che la presunta confessione di Collings fosse la verità.
La Missouri Catholic Conference aveva recentemente scritto al governatore chiedendogli di concedere la clemenza a Collings, affermando che la pena di morte "ignora la sacralità e la dignità della vita umana".
Ma, come prevedibile, nessuna corte ha fermato l’esecuzione e tantomeno il governatore. E così Collings è stato messo a morte. Ha parlato con un consigliere spirituale che era al suo fianco all'inizio del processo. Poco dopo, il detenuto sembrava respirare pesantemente e deglutire a fatica. Dopo pochi secondi, tutti i movimenti si sono fermati. È stato dichiarato ufficialmente morto 9 minuti dopo l'iniezione.
Il governatore Parson, in una dichiarazione, ha detto che spera che "tutti coloro che hanno conosciuto e amato Rowan possano trovare pace nel sapere che è stata fatta giustizia".
L'avvocato di Collings, Jeremy Weis, ha affermato che il detenuto era un padre amorevole e un uomo cambiato in prigione e non meritava di morire, nonostante i suoi crimini.
"Condividiamo il desiderio di Chris che la sua morte fornisca una certa chiusura per la famiglia della vittima e che le persone ferite da lui possano andare avanti", ha affermato Weis in una dichiarazione. "Quello che è successo oggi, però, è stato un atto di vendetta, ma non definirà Chris, né sarà il modo in cui lo ricorderemo".
Durante l’esecuzione, fuori dal tribunale della contea di Boone, un piccolo ma rumoroso gruppo di manifestanti ha chiesto l'abolizione della pena di morte. Con cartelli e sfidando il freddo, hanno sostenuto che l'infanzia traumatica di Collings, compresi i gravi abusi durante l'affidamento, avrebbe dovuto avere più peso durante la sua condanna.
"Siamo profondamente turbati dai difetti procedurali del suo processo", ha affermato Laura-Chopp Disanto, una dei manifestanti. Sono state escluse prove importanti e alcuni giurati hanno poi ammesso che ascoltarle avrebbe potuto cambiare la loro decisione in ergastolo senza possibilità di libertà vigilata invece che in pena di morte".
Il Missouri è al quinto posto nella nazione per esecuzioni dal 1976, con 101 esecuzioni eseguite, eppure l'opinione pubblica rimane divisa. I sostenitori della pena di morte affermano che essa serva alla giustizia nei casi più eclatanti. Darrell Moore, ex procuratore della contea di Greene, ha sottolineato che la legge del Missouri definisce attentamente quando può essere applicata la pena di morte, richiedendo alle giurie di trovare almeno uno dei 17 fattori aggravanti, come commettere un omicidio durante uno stupro o un rapimento.
Tuttavia, gli oppositori evidenziano incongruenze e pregiudizi nel processo giudiziario. Sottolineano anche l'elevato costo e la natura irreversibile della pena di morte rispetto all'ergastolo senza libertà vigilata. Organizzazioni e attivisti in tutto il Missouri, compresi gruppi collegati a reti di difesa sociale come Inspiring New Growth, stanno amplificando le richieste di riforma della giustizia. Questi sforzi mirano a spostare l'attenzione verso le pratiche di giustizia riparativa, ridurre le disuguaglianze sistemiche e, in ultima analisi, sostituire la pena di morte con alternative che riflettano sia la responsabilità che l'umanità. (Grazia)
3) SOLO 4 STATI HANNO COMPIUTO I TRE QUARTI DELLE ESECUZIONI NEGLI USA
Le esecuzioni capitali sono in netta decrescita negli Stati Uniti. Nel 2024 quattro stati (Alabama, Missouri, Oklahoma e Texas) sono responsabili del 76% delle esecuzioni portate a termine nel 2024
Solo 4 stati sono stati responsabili di tre quarti delle esecuzioni avvenute negli Stati Uniti nel 2024, secondo un nuovo rapporto del Death Penalty Information Center, pubblicato il 19 dicembre scorso.
L’organizzazione ha scoperto che il 2024 è stato il decimo anno consecutivo in cui sono state messe a morte meno di 30 persone, ovvero 25, e in cui sono state comminate meno di 50 condanne a morte, ‘solo’ 26. Robin M. Maher, direttore esecutivo del Death Penalty Information Center, ha dichiarato a OSV News: "la cosa che ci ha colpito tutti quando abbiamo redatto questo rapporto è stata quanto la pena di morte sia diventata una storia locale negli Stati Uniti".
"Il progresso non è sempre lineare, motivo per cui le tendenze e le prospettive a lungo termine sono così importanti", ha affermato Maher. Ha aggiunto che la tendenza generale ha mostrato che "il sostegno e l'uso della pena di morte continuano a diminuire", anche se il suo "uso attivo" da parte di una manciata di stati aumenta. "Vediamo cambiamenti nell'opinione pubblica che ci dicono che la tendenza continuerà probabilmente a isolare l'uso della pena di morte" in quegli stati, ha detto Maher.
10 stati (Alabama, Arizona, California, Florida, Idaho, Mississippi, Nevada, Ohio, Tennessee e Texas) hanno condannato a morte persone nel 2024, ha rilevato il rapporto. La Florida ha imposto il numero più alto di nuove condanne a morte, con 7. Il Texas è arrivato secondo con 6 nuove condanne a morte, mentre l'Alabama ne ha imposte 4, la California ne ha imposte 3 e Arizona, Idaho, Mississippi, Nevada, Ohio e Tennessee hanno avuto ciascuno 1 nuova condanna a morte.
Nove stati (Alabama, Florida, Georgia, Indiana, Missouri, Oklahoma, Carolina del Sud, Texas e Utah) hanno compiuto esecuzioni nel 2024, ma solo 4 di questi (Alabama, Missouri, Oklahoma e Texas) sono stati responsabili del 76% delle esecuzioni. Il rapporto ha anche notato che nel 2024 l'Alabama è diventato il primo stato a utilizzare il gas azoto per un'esecuzione.
Alla domanda sui fattori alla base dell'uso della pena di morte che sembrano concentrarsi in un piccolo numero di stati, Maher ha risposto: "Penso che i funzionari eletti non abbiano ancora colto il cambiamento nell'opinione pubblica. E se prestassero davvero attenzione a quanto molti Americani si sentano turbati dall'uso della pena di morte, credo che sarebbero molto più riluttanti a programmare le esecuzioni".
Il rapporto ha citato un sondaggio Gallup dell'ottobre 2024, che mostrava un sostegno alla pena di morte al 53%, il minimo degli ultimi 5 decenni negli Stati Uniti. Ma il sondaggio ha anche rilevato che detto sostegno è diminuito tra i giovani Americani. Più della metà dei giovani adulti di età compresa tra 18 e 43 anni negli Stati Uniti ora si oppone alla pena di morte. "Il pubblico americano non crede che la pena di morte possa essere utilizzata in modo equo", ha detto Maher del cambiamento nell'opinione pubblica. Ha citato "un certo numero di casi di alto profilo di prigionieri con prove schiaccianti della loro innocenza che hanno attirato molta attenzione e indignazione pubblica".
Diversi giorni dopo aver parlato con Papa Francesco, il 23 dicembre il presidente Joe Biden ha annunciato che avrebbe commutato in ergastolo la maggior parte delle condanne a morte federali esistenti. La mossa nega al presidente eletto Donald Trump, che ha cercato di espandere l'uso della pena capitale, l'opportunità di compiere queste esecuzioni dopo il suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio. Biden è diventato il primo presidente degli Stati Uniti ad aver condotto nel 2020 una campagna su una piattaforma apertamente anti-pena di morte. Gli oppositori della pena capitale avevano spinto Biden a seguire azioni concrete nel periodo di stallo post-elettorale.
Il magistero ufficiale della Chiesa cattolica si oppone all'uso della pena di morte in quanto incoerente con la sacralità intrinseca della vita umana e sostiene l'abolizione della pratica in tutto il mondo. Nella sua enciclica del 2020 "Fratelli Tutti", Papa Francesco ha affrontato il problema morale della pena di morte, citando San Giovanni Paolo II, scrivendo che egli "aveva affermato chiaramente e fermamente che la pena di morte è inadeguata dal punto di vista morale e non più necessaria da quello della giustizia penale". "Non si può fare un passo indietro da questa posizione", ha scritto Papa Francesco.
Facendo eco all'insegnamento, che ha chiarito nella sua revisione del 2018 del Catechismo della Chiesa Cattolica, il pontefice ha detto: “Oggi sosteniamo decisamente che 'la pena di morte è inammissibile' e la Chiesa è fermamente impegnata a chiedere la sua abolizione in tutto il mondo". (Anna Maria)
Il rapporto di fine anno del Death Penalty Information Center per il 2024 è accessibile qui: https://deathpenaltyinfo.org/research/analysis/reports/year-end-reports/the-death-penalty-in-2024

4) PUBBLICATO IN ITALIA IL NUOVO LIBRO DI DALE RECINELLA
Quasi tutti i nostri amici e simpatizzanti conoscono la figura di Dale Recinella, cappellano cattolico laico nel braccio della morte della Florida. Molti di noi l’hanno ascoltato alle varie conferenze che ha tenuto in tante città italiane, e sanno quanto la sua testimonianza sia forte e coinvolgente, quanto la sua battaglia instancabile contro la pena di morte sia un esempio per tutti.
Purtroppo ormai Dale è molto provato nella salute. Nonostante ciò, accompagnato in auto dalla moglie, si reca ancora al carcere a trovare i suoi amici condannati e a pregare con loro e, in caso di richiesta, è ancora disponibile ad assisterli durante l’atroce periodo che precede l’esecuzione e restare accanto a loro mentre muoiono.
Purtroppo Dale non verrà mai più in Italia: i viaggi intercontinentali sono lunghissimi e gli richiedono uno sforzo decisamente superiore alle sue possibilità fisiche. Abbiamo però di lui tanti ricordi preziosi. L’ultimo di questi può essere il libro che è uscito quest’anno in agosto, pubblicato dalla LEV.
Il testo nasce dal desiderio di far conoscere la figura di un uomo, laico e sposato, che ha preso sul serio le parole di Gesù e ha cambiato radicalmente la sua vita, seguendo le orme di Cristo sul sentiero tracciato dal Vangelo.
Vuole anche essere un forte segnale, in tempi così oscuri, di come l’amore per ogni essere umano, la compassione, la potenza del Bene, possano alleviare le sofferenze dell’umanità, anche di chi è considerato dai ‘benpensanti’ come indegno della Grazia di Dio.
Le pagine di questo libro contengono un valido messaggio abolizionista, perché davvero, come afferma instancabilmente Papa Francesco, la pena di morte non deve più trovare posto in società che si proclamano civili.
La vita e il pensiero di Dale Recinella vengono tracciati sia attraverso suoi ricordi personali che riportando, in parte o interamente, gli articoli da lui scritti, nel corso di oltre due anni, per “L’Osservatore Romano”.
Leggendo questi capitoli si potranno trovare tanti spunti di riflessione e, in generale, un insegnamento incoraggiante di bontà. Lo stile brillante di Dale farà vivere accanto a lui le sue esperienze e terrà i lettori ‘incollati’ al libro fino alla fine: la storia di Dale è un romanzo avvincente!
All’umanità, travagliata da guerre, pandemie e crudeltà, occorrono l’aiuto e l’esempio di persone come Dale e Susan, che vivono gli insegnamenti del Vangelo con totale dedizione.
Potete acquistare il libro ordinandolo presso le principali librerie italiane.
Dale Recinella, “Un Cristiano nel braccio della morte. Il mio impegno a fianco dei condannati”
Prefazione di Papa Francesco
Traduzione e cura editoriale di Maria Grazia Guaschino
Libreria Editrice Vaticana
Pagine 192 - € 17
Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 31 dicembre 2024
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