FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO
DEL COMITATO PAUL ROUGEAU
Numero 321 - Agosto 2024
Arthur Lee Burton
SOMMARIO :
1) IMPORTANTE! Stiamo cambiando il conto corrente del Comitato
2) Messo a morte in Texas Arthur Lee Burton, disabile mentale
3) Il boia della Florida si rimette al lavoro
4) Criticato il sistema giudiziario che non ha condannato a morte
i terroristi dell’11 settembre
5) Sette milioni di dollari ad un condannato a morte prosciolto
6) USA---- Esecuzioni in corso o programmate
1) IMPORTANTE! STIAMO CAMBIANDO IL CONTO DEL COMITATO
Care amiche e cari amici, per ragioni tecniche abbiamo dovuto chiudere il conto del Comitato presso le Poste, quindi vi invitiamo a sospendere eventuali versamenti su questo conto fino a quando, tra circa un mese, ne apriremo un altro e vi informeremo delle nuove coordinate.
2) MESSO A MORTE IN TEXAS ARTHUR LEE BURTON, DISABILE MENTALE
Arthur Lee Burton è stato ‘giustiziato’ in Texas con un’iniezione letale il 7 agosto scorso. Era stato condannato a morte per l’omicidio di una donna commesso la sera del 29 luglio 1997 a Houston.
Arthur Lee Burton, ora cinquantaquattrenne, era stato condannato a morte per l'omicidio della quarantottenne Nancy Adleman, mamma di tre figli, avvenuto la sera del 29 luglio 1997 a Houston. La polizia trovò in una buca il corpo della donna, colpito con violenza, in una zona boscosa lungo il Brays Bayou il giorno dopo che non era tornata a casa da una corsa.
Burton, che fu arrestato 10 giorni dopo, inizialmente negò di aver ucciso la donna. Ma quando uno sceriffo della contea di Harris affrontò Burton in merito alle prove trovate sulla scena e alle incongruenze nelle sue dichiarazioni, il ventisettenne confessò, come mostrano i verbali del tribunale.
Ammise di aver strangolato la jogger con i suoi stessi lacci delle scarpe, affermando di non essere riuscito a trattenersi, ma poi contestò la condanna a morte, dichiarando che la sua confessione non avrebbe mai dovuto essere ammessa in tribunale.
Durante il processo per l'omicidio di Burton, i pubblici ministeri lo dipinsero come un uomo che aveva commesso 39 furti in un solo mese quando aveva 18 anni, affermando che Burton e i suoi coimputati avevano rubato armi, radio, attrezzatura da pesca, calcolatrici e altri oggetti. Il fratello di Burton, Michael, testimoniò nel 2002 che Arthur aveva iniziato a usare marijuana all'età di 16 anni e aveva iniziato a spacciare cocaina quando ne aveva 17.
Michael Burton dichiarò anche che il padre non faceva parte della loro vita e ricordò periodi in cui da bambini ricevevano assistenza sociale, e spesso si ritrovavano senza cibo o elettricità. Michael Burton testimoniò che suo fratello era sposato, aveva tre figli e un figliastro ed era un "buon padre" lavoratore. Aggiunse di non aver mai saputo che suo fratello fosse violento.
Fannie Burton, la madre di Artur Lee, disse che suo figlio “amava costruire cose”, mentre la sua convivente da otto anni, Felicia Batts, dichiarò che era una "persona molto dolce che trattava il figliastro come se fosse suo".
Il recente appello di Burton, depositato il 19 luglio, affrontava le incongruenze nelle copie della condanna a morte. La giudice Ramona Franklin era stata d'accordo con gli avvocati di Burton e aveva ritirato la condanna. Ma la Corte d'appello penale del Texas ha ripristinato l'esecuzione di Burton il 30 luglio dopo aver concordato che lo Stato "ha firmato e certificato individualmente" ogni mandato di morte; quindi, esso è conforme agli statuti statali.
Gli avvocati di Burton hanno allora presentato un altro ricorso il 30 luglio, sostenendo che lo Stato non ha il diritto di togliere la vita a un criminale "intellettualmente disabile". Questo ricorso è stato respinto il 1° agosto, ponendo così fine al procedimento giudiziario statale di Burton.
Kathryn Johnson, l'avvocato di Burton, ha recentemente dichiarato a USA TODAY che il suo cliente aveva la sua famiglia e i suoi amici che lo sostenevano mentre cercava di affrontare la situazione.
"È sicuramente un'esperienza molto dura per lui e per la sua famiglia, così come per l'incertezza che entra in gioco", aveva affermato.
Alla fine Burton ha ricevuto l'iniezione letale ed è stato dichiarato morto alle 18,47 del 7 agosto.
Burton era agitato mentre giaceva legato alla barella della camera della morte e un consigliere spirituale pregava brevemente su di lui.
Quando il direttore del carcere gli ha chiesto se avesse una dichiarazione finale, Burton ha detto: “Voglio ringraziare tutte le persone che mi sostengono e pregano per me”, con la voce che si spezzava ripetutamente e con un respiro brusco dopo aver pronunciato queste parole.
“A tutte le persone che ho ferito e a cui ho causato dolore, vorrei che non dovessimo essere qui in questo momento, ma voglio che sappiate che mi dispiace di aver fatto passare tutto questo a voi e alla mia famiglia. Non sono migliore di nessuno. Spero di trovare la pace e che anche voi possiate farlo.”
Ha fatto un cenno al fratello Michael, che stava guardando attraverso una finestra lì vicino, ha emesso quattro respiri affannosi mentre la dose letale del sedativo pentobarbital iniziava a fare effetto, poi è parso sbadigliare prima che ogni movimento si fermasse. È stato dichiarato morto 24 minuti dopo.
Poche ore prima dell’orario di esecuzione previsto, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto una richiesta di intervento della difesa dopo che i tribunali inferiori avevano precedentemente respinto la richiesta di sospensione dell’esecuzione.
Gli avvocati di Burton avevano sostenuto che i rapporti di 2 esperti e i verbali mostravano che egli “presentava punteggi bassi nei test di apprendimento, ragionamento, comprensione di idee complesse, risoluzione di problemi e suggestionabilità, tutti esempi di significative limitazioni nel funzionamento intellettuale”. Avevano sostenuto che le prove erano una forte indicazione di una disabilità intellettiva che lo rendeva “categoricamente esonerabile dalla pena di morte”.
I pubblici ministeri, tuttavia, hanno sostenuto che Burton non aveva precedentemente sollevato rivendicazioni di disabilità intellettiva e che aveva atteso fino a 8 giorni prima della sua esecuzione programmata per farlo.
Un esperto dell’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Harris, che ha perseguito Burton, ha affermato in un rapporto del 1° agosto: “Non ho visto alcuna annotazione sulla salute mentale o di altro tipo che il signor Burton soffra di un deficit significativo nelle capacità intellettive o mentali”, giudizio presente anche nel rapporto di Thomas Guilmette, professore di psicologia al Providence College nel Rhode Island. (Grazia)
2) IL BOIA DELLA FLORIDA SI È RIMESSO AL LAVORO
L’esecuzione di Loran Kenstley Cole, portata a termine il 29 agosto scorso in Florida, è la nona durante l’amministrazione dell’attuale governatore Ron DeSantis, il quale vuole dimostrare di essere ‘duro contro la criminalità’. Cole era stato condannato nel 1995 per crimini commessi nel 1994.
Loran Kenstley Cole
Il 29 luglio, il governatore della Florida Ron DeSantis ha firmato il primo mandato di esecuzione del 2024. Questo mandato, che arriva 9 mesi dopo che lo stato ha effettuato la sua ultima esecuzione il 3 ottobre 2023, ponendo fine a una serie di 6 esecuzioni, mostra la casualità delle condanne a morte in Florida. La serie di esecuzioni in Florida nel 2023 sembrava essere collegata alla candidatura presidenziale di DeSantis e al suo volersi dimostrare “duro contro la criminalità". Allo stesso modo, la pausa nelle esecuzioni sembrava coincidere con l'abbandono di DeSantis della corsa presidenziale.
L'esecuzione di Loran Kenstley Cole, 57 anni, avvenuta il 29 agosto, è la nona durante l'amministrazione di DeSantis.
Cole era stato condannato a morte nel 1995 per crimini commessi nella contea di Marion nel 1994. La sua condanna era diventata definitiva nel 1998.
Cole e un altro uomo, William Paul, avevano raggiunto John e Pam Edwards, fratello e sorella, che avevano campeggiato in un bosco. Dopo aver deciso di camminare tutti insieme fino a uno stagno, Cole buttò a terra la sorella di Edwards e la ammanettò, secondo i verbali. Paul portò poi la sorella su un sentiero mentre Cole uccideva John Edwards tagliandogli la gola e colpendolo alla testa fino a fratturargli il cranio, sempre secondo i verbali del tribunale. La sorella di Edwards fu poi aggredita sessualmente e infine lasciata legata a un albero, dove rimase per tutta la notte prima di riuscire a liberarsi. Fermò poi un automobilista di passaggio, che la aiutò a contattare la polizia. Questi trovarono rapidamente il corpo di John e arrestarono Cole e Paul poco dopo.
Paul si dichiarò subito "nolo contendere", il che significa che accettava la condanna senza contestare e fu condannato all'ergastolo senza possibilità di liberazione. Cole fu invece processato da una giuria, dichiarato colpevole e condannato a morte.
Un crimine davvero odioso quindi, ma come era arrivato Cole a essere così crudele e violento?
Dal 1° giugno 1984 al 14 novembre 1984, il diciassettenne Loran Cole era stato ospitato nella famigerata Arthur G. Dozier School a Marianna, Florida. Il suo status di "White House Boy" (il nome deriva dal fatto che l’edificio era bianco) e la negligenza, gli abusi e il trauma che aveva vissuto lì cambiarono l'intera traiettoria della sua vita. Come hanno giustamente scritto gli avvocati di Cole, "Quel posto orribile ha contribuito a creare il Loran Cole che oggi siede nel braccio della morte".
Dozier era un riformatorio gestito dal Dipartimento di Giustizia Minorile della Florida al momento della sua chiusura nel 2011. Un elevato numero di tombe senza nome sulla proprietà testimoniava le dure condizioni, la violenza e il trattamento brutale dei minorenni che vi venivano mandati. Ex studenti hanno condiviso con i legislatori della Florida i dettagli degli abusi e delle torture subiti per mano dello staff di Dozier.
Secondo i documenti del tribunale, i ricordi repressi di Cole delle sue esperienze a Dozier riemersero più di un decennio fa, dopo aver guardato un documentario sugli abusi nella scuola.
Cole affermò di essere stato violentato da una guardia, picchiato almeno due volte a settimana e di aver avuto entrambe le gambe rotte dallo staff dopo aver tentato di scappare durante il suo periodo di 6 mesi a Dozier, dove era stato mandato all'età di 17 anni, secondo i documenti del tribunale risalenti a più di un decennio fa.
La cosa paradossale è che, a giugno, il governatore Ron DeSantis aveva firmato silenziosamente una legge, senza la presenza della stampa e con solo una manciata di sopravvissuti alla Dozier, in cui lo stato dividerà 20 milioni di dollari di risarcimento tra coloro che hanno frequentato la Arthur G. Dozier School for Boys nel nord della Florida tra il 1940 e il 1975. Ciò è avvenuto dopo anni di indagini, quando l'allora governatore Charlie Crist nel 2008 aveva ordinato al Florida Department of Law Enforcement di indagare sulla Dozier School e sulle presunte morti lì avvenute, e un'indagine federale che fece chiudere la scuola nel 2011.
È anche interessante notare che quello stesso giorno, solo poche ore prima, il team FADP (Floridians for Alternatives to the Death Penalty) era stato felicissimo di apprendere dell'uscita di un podcast in cui l'ex governatore Jeb Bush, che ha supervisionato 21 esecuzioni durante il suo mandato di governatore, ha avuto una conversazione onesta in cui ha espresso "rimpianti" per aver affrontato la pena di morte, non solo per le sue implicazioni morali, ma anche per i problemi legali del sistema, tra cui le giurie non unanimi. L'ex governatore Bush ha definito la pena di morte "non un deterrente", "costosa" e che l'ergastolo senza libertà vigilata "crea certezza per le famiglie che hanno sofferto". "Se hai una condanna all'ergastolo, sai che è fatta".
In vista della sua esecuzione, gli avvocati di Cole hanno tentato anche di sostenere che l'iniezione letale sarebbe stata "molto difficile, inutilmente dolorosa e irragionevolmente pericolosa", a causa del fatto che Cole era affetto dal morbo di Parkinson. Il morbo di Parkinson causa spesso movimenti involontari del corpo, il che fa sì che i suoi avvocati si siano chiesti se il personale sarebbe stato in grado di posizionare correttamente le flebo. Purtroppo però a Cole era stato diagnosticato il morbo di Parkinson almeno 7 anni fa e non aveva mai sollevato la questione in precedenza, il che ha portato un giudice a respingere l'appello.
Il giorno seguente a questo respingimento, gli avvocati di Cole hanno fatto appello alla Corte Suprema della Florida. Il procuratore generale ha però subito affermato che la Corte Suprema dovrebbe respingere l'argomentazione, in parte perché Cole ha aspettato a sollevarla fino a dopo la firma del mandato di morte. "Cole è a conoscenza da tempo dei suoi presunti sintomi del morbo di Parkinson", hanno scritto gli avvocati dello stato. "La mozione di Cole (per una sospensione) ha riconosciuto questo fatto e ha citato una richiesta di servizi del 2017 per presunti sintomi del Parkinson. Non c'è motivo, né in legge né in fatto, per cui Cole abbia dovuto aspettare anni per sollevare questa richiesta ora, in base a un mandato di morte attivo".
In effetti purtroppo la massima corte ha respinto queste argomentazioni, affermando che la legge non costituisce una nuova prova e che le affermazioni di Cole su Dozier sono state sollevate troppo tardi. La corte ha anche respinto le preoccupazioni circa le complicazioni causate dal morbo di Parkinson di Cole durante l'iniezione letale, affermando che le sue affermazioni erano infondate e presentate troppo tardi.
Ultimi disperati tentativi per salvare Cole sono arrivati dall’esterno: la Florida Conference of Catholic Bishops (FCCB) ha implorato il governatore Ron DeSantis di sospendere l'esecuzione di Loran Cole e commutare la sua condanna in ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Inoltre, gli oppositori della pena di morte hanno intensificato le loro richieste al governatore Ron DeSantis di fermare l'esecuzione e il 26 agosto sono state depositate all'ufficio del governatore nel Campidoglio dello Stato delle petizioni firmate da oltre 7.000 persone, come parte di uno sforzo per convincere DeSantis a commutare la condanna a morte di Cole in ergastolo.
"Mi chiedo che tipo di consiglio stia ricevendo DeSantis, firmando una proposta di legge di risarcimento per i sopravvissuti di Dozier, per poi girarsi e firmare una condanna a morte per uno di loro", ha affermato Abe Bonowitz, direttore esecutivo e co-fondatore di Death Penalty Action, che ha combattuto contro la pena di morte per oltre 30 anni in Florida e in tutto il paese.
Bonowitz ha affermato che i sostenitori ritengono che almeno altri tre ex studenti della Dozier School siano nel braccio della morte della Florida. "Lo Stato della Florida è complice degli omicidi che hanno commesso e ora vuole ucciderne alcuni e risarcirne altri. Incredibile", ha affermato Bonowitz. L'ufficio di DeSantis non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento sul discorso da parte degli oppositori della pena di morte.
Tutto inutile: Loran Cole ha ricevuto l'iniezione letale ed è stato dichiarato morto alle 18,15 presso la prigione statale della Florida. Non ha rilasciato un'ultima dichiarazione. "No signore", ha detto quando gli è stato chiesto se avesse delle ultime parole da dire. Dopo l'inizio della procedura alle 18:00, Cole ha alzato brevemente lo sguardo verso un testimone in prima fila. Dopo 3 minuti, ha iniziato a respirare profondamente, gonfiando le guance. Per un breve momento, tutto il suo corpo ha tremato. Dopo 5 minuti, il direttore lo ha scosso e ha urlato il suo nome. Poi Cole è sembrato smettere di respirare ed è stato dichiarato morto.
Sebbene non abbiano assistito all'esecuzione, i genitori delle vittime hanno chiesto di leggere una dichiarazione. Hanno scritto di come l'omicidio del figlio e l'attacco alla figlia abbiano distrutto le loro vite. Ma hanno detto che la figlia è diventata una moglie e un'insegnante. "Sebbene invisibile agli altri, nostra figlia porta cicatrici interiori che non andranno mai via. Ha combattuto anni di paura, dolore e tristezza", si legge nella dichiarazione. "È la nostra eroina". "Siamo privi di sentimenti ed empatia per il signor Cole. Si è messo in questa arena", si aggiunge. "Non merita pietà".
Purtroppo, lo stato della Florida spaccia per giustizia il desiderio di vendetta dei familiari. (Grazia)
3) CRITICATO IL SISTEMA GIUDIZIARIO DEGLI STATI UNITI CHE NON HA CONDANNATO A MORTE I TERRORISTI DELL’11 SETTEMBRE 2001
Eric Holder, ex procuratore generale degli Stati Uniti, ha definito “vigliacchi” i membri del Congresso che dovrebbero scusarsi con le famiglie delle vittime dell'11 settembre per aver ritardato la giustizia nei confronti di Khalid Sheikh Mohammed, la presunta mente dell'attacco.
Khalid Sheikh Mohammed
L'ex procuratore generale ha detto che i membri del Congresso “vigliacchi” dovrebbero scusarsi con le famiglie delle vittime dell'11 settembre per aver ritardato la giustizia nei confronti di Khalid Sheikh Mohammed, la presunta mente dell'attacco.
L'ex procuratore generale Eric Holder ha criticato i “politicanti” che quasi 15 anni fa bloccarono il processo in una corte federale ai terroristi accusati delle stragi dell'11 settembre, affermando che quei politici devono scusarsi con le famiglie delle vittime dell'attentato per aver ritardato la giustizia nei confronti dei detenuti della Baia di Guantanamo, che secondo Holder sarebbero stati “solo un ricordo” se fossero stati processati e condannati negli Stati Uniti.
Dopo anni di procedimenti in un sistema di commissioni militari a Guantanamo Bay che è stato descritto come “kafkiano” e impantanato da ritardi apparentemente infiniti, il Pentagono ha annunciato mercoledì che l'accusato “mente” dell'11 settembre Khalid Sheikh Mohammed e due dei suoi coimputati, Walid Muhammad Salih Mubarak Bin 'Attash e Mustafa Ahmed Adam al-Hawsawi, hanno raggiunto un accordo di patteggiamento che risparmierà loro la pena di morte. Questo gruppo comprende anche Dzhokhar A. Tsarnaev, uno dei fratelli responsabili dell'attacco alla maratona di Boston nel 2013. Tsarnaev è stato dichiarato colpevole nel 2015, meno di due anni dopo l'attentato, e da quasi un decennio si trova nel braccio della morte di ADMAX Florence in Colorado, la prigione federale di massima sicurezza definita “l'Alcatraz delle Montagne Rocciose”.
Nel 2009, l'allora procuratore generale Holder aveva annunciato che Mohammed e altri 4 sarebbero stati processati in un tribunale federale di Manhattan e aveva promesso che avrebbe chiesto la pena di morte. Ma il suo piano ha subito attirato una forte opposizione politica da parte dei repubblicani e di molti democratici al Congresso, che hanno bloccato il trasferimento in America per affrontare la giustizia di tutti i detenuti del centro di detenzione militare costruito su un terreno affittato a Cuba nella baia di Guantanamo. 11 anni fa, nel 2013, Holder ha dichiarato che Mohammed e i suoi collaboratori sarebbero stati “nel braccio della morte in questo momento” se il caso fosse stato portato davanti a una corte federale come da lui proposto.
Ora, più di 20 anni dopo la cattura in Pakistan di Mohammed, noto anche come KSM, Holder ha detto che i procuratori militari hanno ottenuto il miglior accordo possibile, ma ha incolpato il Congresso per aver bloccato un processo federale che avrebbe portato a una giustizia più rapida.
L'ex sindaco di New York Rudy Giuliani - molto prima che tentasse di ribaltare la sconfitta elettorale di Donald Trump nel 2020 sulla base di menzogne sui brogli elettorali (con conseguenti accuse penali pendenti e una sentenza per diffamazione da 148 milioni di dollari) - era in prima linea nell'opposizione a un processo per l'11 settembre nel tribunale federale di Manhattan. Il 15 novembre 2009 è apparso in tre diverse trasmissioni televisive per opporsi al piano di Holder, sostenendo che il sistema del tribunale federale - e non il processo non collaudato delle commissioni militari - sarebbe “andato avanti per sempre”.
Con il senno di poi, è molto difficile sostenere che il sistema dei tribunali federali avrebbe impiegato più tempo a produrre un risultato rispetto alle commissioni militari, o sostenere che Mohammed e i suoi coimputati avrebbero ricevuto una punizione più clemente in un tribunale federale.
Nel frattempo, le commissioni militari di Guantanamo sono andate avanti a un ritmo glaciale, con pochi progressi degni di nota su crimini che, da questo mese, saranno stati commessi 23 anni fa, nel 2001.
Anche il procuratore generale William Barr, che ha servito sotto i presidenti Trump e George H.W. Bush, ha detto di essersi convinto che i processi federali sarebbero stati un percorso migliore, scrivendo nel suo libro del 2022 che era una “vergogna” che i responsabili dell'11 settembre non fossero stati processati più di due decenni dopo l'attacco.
Barr ha scritto che le commissioni sono un “pasticcio senza speranza” e che ha cercato di portare i detenuti di Guantanamo in America per un processo in una corte federale nel 2019, ma ha incontrato l'opposizione dei repubblicani al Congresso. Trump voleva mantenere Guantanamo aperta e ha definito il sistema giudiziario federale (dove ora è imputato) una “barzelletta” e uno “zimbello” quando si tratta di condannare i terroristi. Ma internamente, ha scritto Barr, una revisione del 2019 da parte dei funzionari dell'amministrazione Trump al Dipartimento di Giustizia ha concluso che avrebbero “probabilmente avuto successo nell'ottenere una condanna” in una corte federale.
Durante l'amministrazione Trump, il Dipartimento di Giustizia ha ottenuto condanne contro terroristi stranieri in tribunale federale, con Barr che ha accettato di non chiedere la pena di morte contro due ex cittadini britannici e membri del gruppo dello Stato Islamico noti come i “Beatles”. Entrambi gli uomini - Alexandra Amon Korey e El Shafee Elsheikh - sono stati condannati e stanno scontando l'ergastolo ad ADMAX a Florence, insieme ad altri terroristi come Tsarnaev.
Giovedì i repubblicani hanno rilasciato dichiarazioni che cercavano di incolpare l'amministrazione di Joe Biden per il patteggiamento, anche se la Casa Bianca ha dichiarato di aver lasciato la decisione al Pentagono.
Il senatore Chris Coons, del Dipartimento del Lavoro, ha dichiarato alla NBC News di non “giudicare” i procuratori del caso e di aver notato che i problemi strutturali di Guantanamo erano presenti fin dall'inizio.
Il senatore Richard Blumenthal, Democratico, ha dichiarato di aver “da tempo sostenuto che il nostro sistema giudiziario federale è perfettamente in grado di condurre questo tipo di processo” e che è adatto a gestire crimini gravi.
Il senatore Chris Van Hollen, Democratico, che ha sollecitato l'amministrazione Biden a chiudere la struttura di detenzione militare di Guantanamo, ha detto a NBC News che il dibattito sulle commissioni militari rispetto ai tribunali federali è avvenuto “un po' di tempo fa”, ma non è sicuro che un processo civile si sarebbe concluso con un risultato diverso.
Il senatore Thom Tillis, Repubblicano, ha detto che è facile giudicare a posteriori le decisioni dei procuratori, ma che gli andava bene un accordo che avrebbe lasciato Mohammed e i suoi coimputati in carcere a vita.
Al momento non è chiaro che cosa significhi un accordo di patteggiamento per il futuro delle strutture di detenzione di Guantanamo Bay. L'ex presidente Barack Obama, nelle sue ultime ore alla Casa Bianca nel 2017, ha detto che la storia avrebbe giudicato il Congresso per aver bloccato la chiusura di Guantanamo, affermando che i politici avevano “anteposto la politica ai costi attuali per i contribuenti, alle relazioni con i nostri alleati e alla minaccia posta alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti lasciando aperta una struttura che i governi di tutto il mondo condannano e che ostacola piuttosto che aiutare la nostra lotta contro il terrorismo”.
L'ex Segretario di Stato Hillary Clinton ha scritto una nota nel 2013 in cui affermava che la chiusura di Guantanamo era essenziale per “segnalare ai nostri alleati vecchi ed emergenti che siamo seriamente intenzionati a voltare pagina rispetto a GTMO e alle pratiche del decennio precedente”.
Durante l'amministrazione Biden, i funzionari si sono impegnati in sforzi silenziosi per chiudere Guantanamo, e il numero di detenuti è sceso a 30 l'anno scorso da un picco di quasi 800 all'indomani dell'attacco dell'11 settembre. (Pupa)
4) SETTE MILIONI DI DOLLARI AD UN CONDANNATO A MORTE PROSCIOLTO
Cinquanta anni di ingiusta detenzione nel braccio della morte valgono sette milioni di dollari? Il settantunenne Glynn Ray Simmons ha chiesto e ricevuto tale indennizzo dal Consiglio Comunale di Edmond City in Oklahoma.
Una città in Oklahoma ha accettato di pagare più di 7 milioni di dollari a un ex detenuto nel braccio della morte che è stato prosciolto dopo quasi 50 anni di prigione, rendendolo il detenuto con il più lungo periodo di prigionia ad essere dichiarato innocente.
Il Consiglio Comunale di Edmond City ha votato senza commenti per risolvere la causa intentata da Glynn Ray Simmons, 71 anni, contro il sobborgo di Oklahoma City e un ex agente della polizia, per 7,15 milioni di dollari.
"Simmons ha trascorso una quantità terribile di tempo in carcere per un crimine che non ha commesso", ha dichiarato il suo avvocato, Elizabeth Wang, in una nota. "Anche se non riavrà mai indietro quel tempo, questo accordo con Edmond City gli permetterà di andare avanti con la sua vita.”
L’accusa fa analoghe dichiarazioni contro Oklahoma City e un agente in pensione di Oklahoma City, che aveva anche indagato sulla rapina e sulla sparatoria, le quali non sono evidenziate dall'accordo e rimangono pendenti.
Un portavoce di Oklahoma City ha detto che la città non commenta le controversie in corso.
L'accusa sostiene che la polizia falsificò un rapporto affermando che un testimone ferito nella sparatoria aveva identificato Simmons e il co-imputato Don Roberts come i due che avevano rapinato il negozio e sparato all'impiegato.
La causa sostiene inoltre che la polizia nascose le prove secondo cui il testimone aveva identificato altre 2 persone come sospette.
Simmons è stato rilasciato dal carcere nel luglio 2023 dopo che un giudice ha annullato la sua condanna e ha ordinato un nuovo processo.
A settembre il procuratore distrettuale Vickie Behenna ha annunciato che non avrebbe ripreso il caso perché non ci sono più prove fisiche contro Simmons.
A dicembre un giudice ha scagionato Simmons, affermando che c'erano "prove chiare e convincenti" che lo stesso non aveva commesso il crimine, e Simmons ha ricevuto 175.000 dollari dallo stato dell'Oklahoma per condanna ingiusta.
Simmons ha scontato 48 anni, un mese e 18 giorni, diventando così il prigioniero statunitense detenuto da più tempo ad essere scagionato, secondo i dati conservati dal National Registry of Exonerations.
Simmons, che ha sostenuto di essere in Louisiana al momento del crimine, e Roberts furono entrambi giudicati colpevoli dell'omicidio della commessa del negozio di liquori, Carolyn Sue Rogers, e condannati a morte.
Le loro condanne furono ridotte all'ergastolo nel 1977 dopo le sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti relative alla pena capitale. Roberts fu rilasciato sulla parola nel 2008. (Anna Maria)
5) USA---- ESECUZIONI IN CORSO O PROGRAMMATE
Con l'esecuzione di Loran Kenstley Cole in Florida del 29 agosto, gli Stati Uniti hanno giustiziato 1.595 condannati da quando la pena di morte è stata riattivata il 2 luglio 1976 con la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Gregg v. Georgia.
Gary Gilmore è stata la prima persona giustiziata, nello Utah, il 17 gennaio 1977. Di seguito è riportato un elenco di altre esecuzioni programmate, mentre la nazione continua la sua vergognosa pratica di uccisioni sponsorizzate dallo Stato.
NOTA: È probabile che l'elenco cambi nei prossimi mesi, man mano che vengono aggiunte nuove date di esecuzione e/o che si verificano eventuali sospensioni dell'esecuzione.
1596-----Sett. 20----------Freddie Owens------------South Carolina
1597-----Sett. 24----------Travis Mullis---------------Texas
1598-----Sett. 24----------Marcellus Williams-------Missouri
1599-----Sett. 26--------- Alan Miller-----------------Alabama
1600-----Sett. 26----------Emmanual Littlejohn----Oklahoma
1601-----Ott. 1------------Garcia White--------------Texas
1602-----Ott. 17-----------Robert Roberson---------Texas
1603-----Nov. 21----------Corey Dale Grayson-----Alabama
1604-----Dic. 4------------Christopher Collings-----Missouri
(fonte: Rick Halperin)
Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 31 agosto 2024