FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO
DEL COMITATO PAUL ROUGEAU / ELLIS(ONE) UNIT
Numero 74 - Gennaio 2000
SOMMARIO:
1) Buon anno dal braccio della morte!
2) Raccolta fondi per la difesa legale di Gary Graham
3) Azione urgente di Amnesty: risparmiate Betty Lou Beets
4) 2000: una raffica di esecuzioni battezza il nuovo millennio
5) A serial killer for President? No, grazie!
6) Istituita una moratoria delle esecuzioni in Illinois
7) Riunione nazionale della Coalit
8) Partecipiamo al digiuno di protesta!
9) Appello per Eugene Broxton
10) Trasferimento alla Terrel Unit di Bobby Ray Hopkins
11) Solidarietà per Donald Aldrich no. 99913
12) Le regole e i carcerieri
13) La tortura finale dei condannati a morte in Texas
14) Grosso colpo abolizionista messo a segno dalla Benetton
15) A gonfie vele l'edizione e-mail del bollettino
16) Visitate il nuovo sito web del Comitato
17) Stampata l'edizione di Gennaio 2000 dell'opuscolo del Comitato
18) Aderite e fate aderire al Comitato!!!
1) BUON ANNO DAL BRACCIO DELLA MORTE!
Mentre si prolunga la snervante attesa per la decisione di vita o di morte della Corte Suprema, Gary Graham ci invia i suoi auguri per il nuovo anno. La sua lettera del 5 gennaio e` cosi` intestata: `6.806 giorni di detenzione non possono imprigionare il mio spirito africano'. Egli ci scrive tra l'altro:
``(...) Da alcuni mesi il mio appello rimane bloccato da un altro caso capitale presentato alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Il mio appello e` stato infatti agganciato ad un precedente ricorso che contesta la costituzionalita` dell'Atto Antiterrorismo e per il Rafforzamento della Pena di morte del 1996. Questo Atto letale, introducendo severe restrizioni alle possibilita` di un prigioniero di contestare la propria condanna a morte, rende quasi impossibile per le Corti federali ribaltare le decisioni delle corti statali - anche in un caso come il mio in cui il prigioniero presenti irresistibili prove di innocenza mai discusse prima.
Aspetto una decisione della Corte Suprema in gennaio. Una decisione avversa della Corte aprirebbe le porte alla richiesta dell'accusa di una nuova data di esecuzione/linciaggio per me e per tutto il movimento che si e` impegnato duramente per tenermi in vita.
Cio` di cui ho disperatamente bisogno in questo fase della mia lotta e` una somma di circa 15 mila dollari per far progredire la mia difesa legale. Vi sarei estremamente grato se faceste immediatamente il massimo sforzo per raccogliere e inviarmi quanto prima una parte piu`grande possibile di tale cifra (...)
Ho avuto un'idea che puo` aiutare il Comitato a raccogliere fondi: ho fatto eseguire una provocatoria e potente pittura intitolata ``MAINTAIN'' (``RESISTI!''). e` un mio ritratto allegorico dipinto dal noto artista John Swindell. Misura 75 cm x 90 cm. Abbiamo venduto alcune copie incorniciate dell'opera a 1000 dollari l'una per raccogliere fondi per la mia difesa legale. (...) Potreste offrire copie del ritratto in cambio del versamento di un contributo per la mia difesa. Insieme al ritratto dovreste consegnare una copia dell'articolo che ho scritto per illustrare il quadro, che parla del genocidio e dell'oppressione subita dal popolo africano in America e chiama a raccolta per chiedere la moratoria di tutte le esecuzioni capitali.
(...) [Per darvi un'idea della situazione in cui mi trovo] puo` essere sufficiente l'incredibile numero di esecuzioni che si intendono portare a termine nel solo mese di gennaio (...) e` indubbio che l'America non e` un paese civile ma uno dei piu` barbari del mondo.
Noi dobbiamo continuare a lottare contro questa barbarie disumana. Il fatto che sono ancora vivo dimostra che le persone di coscienza possono diventare forti se si uniscono ed elevano insieme la loro voce in difesa della dignita` umana e dell'umanita`. Dobbiamo continuare ad opporci. Dobbiamo continuare a lottare.
Spero che stiate bene e aspetto presto una lettera da voi. Il mio animo e` forte e determinato. Dobbiamo mantenere salda la nostra volonta` di resistenza in questo ventunesimo secolo.
Nello spirito della solidarieta` universale
Shaka Sankofa (G.G.)
2) RACCOLTA FONDI PER LA DIFESA LEGALE DI GARY GRAHAM
Nell'ultimo mese, in diverse riprese, il Comitato ha inviato a Gary Graham rimesse di denaro per l'ammontare complessivo di 2.200 dollari. Molto per noi, poco in confronto alle immediate necessita` dei difensori di Gary. Come abbiamo detto piu` volte, sono infatti necessarie adeguate risorse per le investigazioni in atto (che stanno avendo risultati di straordinario rilievo).
Proponiamo di nuovo ai soci (che non siano gia` impegnati nella ricerca di risorse per altri detenuti) di attivarsi nei luoghi di lavoro e di riunione per raccogliere fondi `pro Gary Graham'. Con un po' di immaginazione si possono progettare eventi di raccolta fondi interessanti (per esempio cineforum o conferenze) e perfino divertenti (dai concerti alle cene in allegria).
I proventi, piccoli o grandi, delle collette possono essere versati, specificando la causale, sul c.c. postale 45648003 intestato:Comitato Paul Rougeau - Viale Pubblico Passeggio, 46 - 29100 Piacenza.
Su proposta dell'interessato, alle altre attivita` di raccolta fondi, si aggiunge la vendita di alcune riproduzioni numerate del dipinto intitolato ``Maintain'' (``Resisti!''), un complesso ritratto allegorico di Shaka Sankofa. Un quadro di grande formato, di ottimo effetto ornamentale, corredato da una spiegazione scritta dallo stesso Gary, sara` ceduto in cambio di una sostanziosa offerta per la difesa legale del condannato. Potete vedere il ritratto riprodotto in un poster in fondo alla Home page del Comitato ( http://utenti.tripod.it/paulrougeau/ ). Per prenotare una copia del dipinto contattateci al piu` presto (prougeau@tin.it , tel. 06-8814323 o 081-5499635)
3) AZIONE URGENTE DI AMNESTY: RISPARMIATE BETTY LOU BEETS
E' stata fissata per il 24 febbraio 2000 l'esecuzione di Betty Lou Beets, una donna di 62 anni condannata morte in Texas nel 1985 per aver ucciso il marito. Durante il processo non furono messe in rilievo circostanze attenuanti, quali i gravissimi maltrattamenti subiti dalla donna in tutto l'arco della sua vita, e non furono correttamente provate le circostanze aggravanti che permisero di accusarla di reato capitale. Betty con il racconto della sua vicenda in Internet ha saputo suscitare commozione e solidarieta' nel mondo. La sua esecuzione sarebbe la seconda di una donna il Texas in questo secolo dopo quella di Karla Tucker di due anni fa. In tutti gli Stati Uniti dalla ripresa delle esecuzioni nel 1977 sono state uccise fino ad ora solo tre donne.Amnesty International ha lanciato un'azione urgente per chiedere al Governatore del Texas (The Hon. George W. Bush - Governor of Texas, PO Box 12428, Austin, TX 78711-2428, USA - Fax: 001 512 463 1849) di commutare la sentenza di morte per la donna. Invitiamo i lettori a inviare lettere/fax al Governatore Bush, con un breve messaggio del tipo: "I (oppure we) beg you to spare the life of Betty Lou Beets. Ms. Beets was raised in extreme poverty by a violent, alcoholic father and a mentally ill mother. The record of her life is a
chronicle of virtually uninterrupted physical, sexual and emotional abuse. She remembers being raped at age five. She first married at age fifteen and was brutally beaten and sexually abused by a succession of husbands. Respectfully
(NOME COGMONE, INDIRIZZO COMPLETO, FIRMA)
4) 2000: UNA RAFFICA DI ESECUZIONI BATTEZZA IL NUOVO MILLENNIO
Negli USA non mancavano previsioni debolmente ottimistiche dopo che il 1999 si era chiuso con il nuovo terribile record di 98 esecuzioni in un anno. Si ipotizzava per esempio che il Governatore del Texas George Bush Jr. non si potesse lanciare nella tornata elettorale per la presidenza degli Stati Uniti presentandosi come un `serial killer'
e avrebbe quindi cercato di arginare le previste otto esecuzioni fissate nel suo stato per il mese di gennaio, tra cui quelle di due persone mentalmente tarate e quella di un minorenne all'epoca del delitto.
Si sono invece avverate le previsioni piu` pessimistiche. Si e` salvato momentaneamente solo Johnny Penry , e non per intervento del Governatore. Per Johnny `e intervenuta la Coste d'Appello criminale del Texas ordinando un'udienza per il 10 febbraio p.v. Gli altri sono stati inesorabilmente ammazzati. Il mese di gennaio e` stato cosi` costellato 7 esecuzioni in Texas e altre 5 in tutti gli Stati Uniti. Per narrare la vita, le vicende giudiziarie e le morti di questi condannati occorrerebbero molte pagine. Qui possiamo aggiungere solo qualche annotazione essenziale. Sono stati uccisi due minorenni all'epoca del delitto in Virginia e uno in Texas, violando la legge internazionale e disprezzando i forti ed inequivocabili appelli dell'Unione Europea, del Papa e dell'Associazione degli avvocati americani (dei loro casi avevamo parlato nel n. 73). Cosi` dei 16 condannati `giovanili' uccisi negli USA dalla ripresa delle esecuzioni ad oggi, 8 sono stati `giustiziati' in Texas. Il 20 gennaio e` stato ucciso David Hicks, nostro amico da anni, seguito dal socio Antonio Poggioni di Pisa. Il 21 e` toccato a Larry Robison (v. n. 72, pag. 5) schizofrenico paranoide che lo stato si era rifiutato di curare prima del delitto. Nell'ultima settimana del mese sono stati uccisi in Texas tre prigionieri. Il lunedi` Billy Hughes, quarantasettene completamente riabilitato dopo 24 anni di permanenza nel braccio della morte (aveva conseguito tre titoli di studio, realizzato centinaia di cartoons per molte organizzazioni, scritto un libro e una sceneggiatura cinematografica), il Procuratore Distrettuale ha insinuato che il suo ventennale faticoso cammino di riscatto umano e` stato solo un tentativo di salvarsi la vita.
Il martedi` e` stato ucciso Glen McGinnis, afroamericano omosessuale condannato da una giuria tutta bianca prevenuta contro i gay, per aver ucciso una donna bianca al compimento del suo diciassettesimo anno di eta`. Glen non ha mai cercato scuse per il suo delitto ma ha affermato che le difficolta` familiari hanno pesato sulla sua vita: violentato e maltrattato nell'infanzia ebbe la madre carcerata per prostituzione. Il giovedi` e` stato infine ucciso James Moreland che la nostra amica Simona Vasta aveva cercato di aiutare riuscendo a suscitare in extremis una copertura dei media sul suo caso e sulla terribile situazione del Texas. Simona era partita per Huntsville, molto provata da un coinvolgimento che non aveva assolutamente previsto, per stare vicino all'amico Jimmy negli ultimi giorni.
5) A SERIAL KILLLER FOR PRESIDENT? NO, GRAZIE!
Alessandra Shisinday e` una ragazza italiana trasferitasi in Texas da alcuni mesi, totalmente dedita alla causa abolizionista. Alessandra ci ha proposto la campagna `tombe' da lei ideata insieme ad Ursula Landrum. Con il suo computer ha disegnato tre pagine piene di pietre tombali, su cui si leggono i nomi degli oltre duecento detenuti fatti
uccidere in Texas dal 1982 ad oggi. Richiedendoli a shisinday@hotmail.com o scaricandoli da
http://www.angelfire.com/ca5/deathpenalty/index.html ,
si possono ottenere i file con i disegni tombali. Si tratta poi di stampare le tombe e di inviarle alle autorita` texane (vedi ad es. http://www.angelfire.com/ca5/deathpenalty/address/address2.html ), nel disperato tentativo di scuoterne la coscienza ed indurre in loro almeno un dubbio, un istante di ripensamento. Alessandra suggerisce di mettere queste tombe, dopo averle ritagliate una ad una, all'interno di una lettera che spieghi il perche' si stia facendo questo. L'idea e` che all'apertura della lettera le tombe cadano sulla scrivania.
Chi vuole aderire a questa originale campagna puo` ritagliare un certo numero di tombe dal manifestino allegato e spedirle almeno a Bush ( The Hon. George W. Bush - Governor of Texas, PO Box 12428, Austin, TX 78711-2428, USA) all'interno di una lettera - debitamente completata con nome, cognome e indirizzo del mittente - che dica, come minimo: ``Stop the serial killing in Texas!'' La lettera suggerita da Ursula Landrum si trova alla pagina
www.angelfire.com/ca5/deathpenalty/sampleletter/letter.htm
Aderendo alla campagna proposta da Alessandra e da Ursula, ci siamo domandati chi ricevera` i messaggi diretti a Bush ora che il Governatore del Texas si e` lanciato nella corsa verso presidenza degli Stati Uniti. Egli, tutto teso a raggranellare voti in giro per gli States e soprattutto ad incamerare decine e centinaia di milioni di dollari dalle lobbies che gli consentiranno la scalata al massimo potere, ha abbandonato Austin lasciandovi il suo `lieutenant'.
Abbiamo pensato che per arrivare a toccare la sensibilita` del Governatore si potrebbe battere una via indiretta. Si potrebbero presentare le 120 tombe dei detenuti uccisi in Texas sotto l'amministrazione Bush anche ai politici e agli intellettuali, alle personalita` dell'economia, ai leader religiosi del mondo occidentale, ponendo a costoro la domanda: ``Un serial killer per Presidente?'' e di seguito la risposta: ``No, grazie!'' Se Bush infatti ha potuto regnare in Texas cavalcando sfrenatamente lo spettro della pena di morte, questa attitudine si confa` assai meno al Presidente degli Stati Uniti e ancora meno al piu` importante leader del cosiddetto `mondo libero'.
All'Opinione pubblica e agli Opinion Leader del Mondo Libero
"A SERIAL KILLER FOR PRESIDENT ? NO, GRAZIE! "
George W. Bush, diventato governatore del Texas cinque anni fa, ha presieduto a 120 esecuzioni capitali, si e' rifiutato di intervenire per salvare dalla morte condannati minorenni all'epoca del crimine, minorati e malati mentali, possibili innocenti, persone completamente ravvedute in decenni di permanenza nel braccio della morte. I suoi atteggiamenti, le sue dichiarazioni, i suoi atti politici e amministrativi hanno portato ad un pauroso e cieco incremento dell'uso della pena di morte in Texas ed hanno reso la sopravvivenza nel braccio della morte uno stato di prolungata tortura. Autoappellatosi 'conservatore compassionevole', Goerge Bush Jr. si accinge ora a scalare la presidenza degli Stati Uniti. Non gli mancheranno le centinaia di milioni di dollari necessari per la sua propaganda elettorale. Facciamo si' che gli manchi l'approvazione dei paesi del 'mondo libero', alleati degli Stati Uniti.
Testo inglese:
To the Public and to the Opinion leaders all over the Free world
A Serial Killer for President? No, thanks!
George W. Bush became Governor of Texas five years ago. During his term of office 120 death sentenced were executed and he refused any intervention in order to spare the life of persons who were under age when they committed their crime, handicapped and mentally ill persons, possible innocents and persons who had completely changed after many years in the death row. His attitudes, statements, political and administrative actions lead to a terrible and blind increase the use of the death penalty in Texas and turned the stay in the death row into a state of lasting torture.Calling himself a "compassionate conservative", George Bush Jr. is now attempting to become President of the United States. He is sure to find the hundreds of millions dollars necessary for his electoral propaganda. Let us try to make him lack the approval of countries in the Free world, allies of the United States.
Sottoscrivete e inoltrate il precedente messaggio al maggior numero possibile di 'persone che contano' (e alla stampa). Se possibile, FATECI SAPERE A CHI AVETE SCRITTO.
Noi vi proponiamo intanto alcuni indirizzi in nostro possesso:
On. Carlo Azeglio Ciampi - Presidente della Repubblica Italiana - Palazzo del Quirinale - 00187 Roma - fax 06 46992879
On. Massimo D'Alema, Presidente del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, 00187 Roma - Fax 06 6791131
On. Lamberto Dini - Ministro degli Affari Esteri - Piazzale della Farnesina, 1 - 00194 Roma - fax 06 322285 - 06 36912015
On. Luciano Violante - Presidente della Camera dei Deputati - Palazzo Montecitorio - 00186 Roma
Sen. Nicola Mancino - Presidente del Senato della Repubblica - Palazzo Madama - 00186 Roma
Sen. Ersilia Salvato - Vice Presidente del Senato - Palazzo Madama - 00186 Roma
On. Achille Occhetto - Presidente Commissione Affari Esteri della Camera - Palazzo Montecitorio - 00186 Roma
Sen. Michele Pinto - Presidente Commissione Giustizia del Senato - Palazzo Madama - 00186 Roma
Sen. Gian Giacomo Migone - Presidente Commissione Esteri del Senato - Palazzo Madama - 00186 Roma
Germania: Bundeskanzler Gerhard Schroeder - Bundeskanzleramt - Schlossplatz 1 - D-10178 Berlin
Francia: Monsieur Lionel Jospin - Premier Ministre - Hotel de Matignon - Rue de Varenne - 75007 PARIS - http://www.premier-ministre.gouv.fr/PM/MAIL.HTM -
premier-ministre@premier-ministre.gouv.fr - tel. 00331 4275 8000
Spagna: Jose' Maria Aznar - Presidente del Gobierno - Complejo de la Moncloa - Edificio Semillas - 28071 Madrid - Tel. 0034 913 35 35 35 - fax 0034 913 21 40 30 (sito web: http://www.la-moncloa.es/)
S. M. el Rey D. Juan Carlos I - Palacio de La Zarzuela – Madrid
Regno Unito: Sir Tony Blair - Prime Minister - 10 Downing Street London SW1
sito web http://www.number-10.gov.uk/public/inside/index.html
6) ISTITUITA UNA MORATORIA DELLE ESECUZIONI IN ILLINOIS
Una notizia molto positiva, che contrasta con tutte le altre notizie che ci giungono in questi giorni dagli Stati Uniti, e` quella della moratoria di tutte le esecuzioni capitali ordinata dal governatore dell'Illinois George H. Ryan.
Le esecuzioni verranno sospese a tempo indeterminato finche' una Commissione nominata dallo stesso Ryan non avra` fornito un parere sulla correttezza assoluta dei procedimenti giudiziari nei casi capitali.
La coraggiosa decisione del Governatore giunge al termine di un serrato dibattito sulla pena capitale sorto nello stato soprattutto dopo le numerose sentenze di morte annullate per la riconosciuta innocenza del condannato o per gravi irregolarita` processuali. A fronte di 12 esecuzioni portate a termine in Illinois dal 1977 ad oggi, vi sono infatti 13 annullamenti di esecuzioni, spesso in extremis come avvenne nel caso di Antony Porter di cui abbiamo parlato piu` volte (v. ad es. n. 65 pag.6).
``Ora sono favorevole ad una moratoria - ha dichiarato Ryan - dal momento che mi preoccupa grandemente il nostro vergognoso record di condanne di individui innocenti che vengono rinchiusi nel braccio della morte''. E ancora: ``Finche' non potro` essere sicuro che chiunque sia condannato a morte in Illinois e` certamente colpevole, finche' non potro` assicurarmi con certezza morale che nessun uomo e nessuna donna innocente siano minacciate da esecuzione, nessuno potra`trovarsi in una tale circostanza.''
La decisione di Ryan rende lo stato dell'Illinois il primo dei 38 che hanno la pena di morte a porre uno stop alle esecuzioni. L'iniziativa del Governatore dell'Illinois non puo` considerarsi una moratoria generalizzata della pena capitale dal momento che egli non puo` far altro che esercitare il suo potere di bloccare caso per caso ogni esecuzione che verra` richiesta dal Procuratore Generale dello stato. Per una moratoria vera e propria occorre una decisione del Parlamento. L'anno scorso la Camera dei Rappresentanti approvo` una legge che istituiva la moratoria ma il Senato piu` conservatore si oppose.
In Nebraska invece la legge per la moratoria approvata dai due rami del Parlamento fu resa inefficace dal veto del Governatore Mike Johanns. Tentativi di promuovere la moratoria sono in atto in Missouri e In Texas da parte degli abolizionisti. In diversi altri stati si e`parlato della necessita` di fermare le esecuzioni e di riflettere sulla correttezza dell'applicazione della pena di morte. Anche se tutti i tentativi fatti prima d'ora non hanno avuto successo, la decisione
del Governatore dell'Illinois potrebbe segnare una svolta. Dipendera` molto dal coraggio che avra` il medesimo Governatore nel fronteggiare i prevedibili attacchi provenienti sia dall'interno del suo stato che dagli altri stati USA.
7) RIUNIONE NAZIONALE DELLA COALIT
Il 15 gennaio si e` tenuta a Firenze la seconda riunione nazionale annuale dei gruppi che si battono contro la pena capitale e cercano di aiutare i prigionieri nel braccio delle morte. L'evento e` stato preparato ed organizzato dalla Coalizione Italiana contro la Pena di morte (Coalit) con lo scopo di perseguire un'unita` di intenti e di azione nel frammentato universo degli abolizionisti italiani.
Molte sono state le adesioni via e-mail di persone che per motivi vari non potevano essere presenti alla riunione, e che si sono dichiarate disponibili alla collaborazione. Alla riunione erano presenti una trentina di persone che rappresentavano la maggioranza dei `comitati'.
Dopo le presentazioni e la lettura di messaggi di supporto (come quello del detenuto Richard Rossi e del giornalista Luciano Scateni), nella prima parte dell'incontro vi e` stata una approfondita discussione dei motivi per i quali l'impegno degli abolizionisti italiani si concentra quasi esclusivamente sugli Stati Uniti e non piuttosto sulla Cina o sull'Arabia Saudita, paesi che portano a termine un maggior numero di esecuzioni rispetto agli Usa. Per lo piu` gli interventi hanno giustificato la pressione prioritaria sugli USA argomentando sulla possibilita` di far presa su una cultura molto vicina alla nostra e sull'influenza positiva che potrebbe avere sugli altri paesi l'auspicata svolta abolizionista della maggiore potenza mondiale.
Stimolante e` stato il dibattito acceso dal giornalista Pio D'Emilia che ha inteso nel suo intervento inquadrare la posizione della Coalizione e dei gruppi abolizionisti indicando come sistema efficace per farsi sentire: ``fare qualcosa di nuovo per interessare i media a 360 gradi''.
Si e` poi passati a discutere e a concordare alcune iniziative proposte a tutti i gruppi dalla Coalit. In particolare si e` discusso della campagna che prevede la spedizione di lettere alle autorita`penitenziarie del Texas per protestare contro le inumane condizioni di detenzione nel nuovo braccio della morte presso la Terrell Unit. Per rafforzare la protesta si e` deciso di indire un digiuno a catena quale prolungamento dello sciopero della fame effettuato dai detenuti nel periodo 1-21 gennaio [vedi articolo sulla campagna digiuno].
La Coalit ha poi presentato l'iniziativa denominata ``The Abolition Flies'' che si svolgera` a meta` ottobre. Una trentina di persone si rechera` in Texas per partecipare a quattro eventi abolizionisti, organizzati dalle associazioni locali, proprio in virtu` del loro arrivo. e` stato invitato quindi ogni gruppo a designare un proprio rappresentante in seno alla `squadra' dei manifestanti. L'organizzazione del viaggio, a costi molto contenuti, sara` curata dalla Coalit.
Il Comitato Paul Rougeau ha proposto di appoggiare una campagna (gia` proposta da Alessandra Shisinday, socia della Coalit, residente in USA), diretta alle ditte italiane operanti in Texas per ottenere da queste, se non una presa di posizione contro la pena capitale, almeno una partecipazione al finanziamento della difesa legale dei condannati a morte. Purtroppo, non avendo la campagna obiettivi facilmente realizzabili, si e` chiesto ad Arianna Ballotta, (in Texas dal 26 Gennaio al 7 Febbraio anche per la definizione degli ultimi dettagli sul progetto Viaggio), di discuterne insieme ad Alessandra, lafattibilita`.
La riunione si e` conclusa con l'invito a cominciare seriamente a condividere progetti ed informazioni tra tutti gli abolizionisti come incentivato ancora di piu` dalla Coalizione stessa attraverso il nuovo sito www.coalit.org che e` stato realizzato proprio per la condivisione in tempo reale di informazioni, progetti esegnalazione di siti web.
8) PARTECIPIAMO AL DIGIUNO DI PROTESTA!
I detenuti del braccio della morte della Terrell Unit hanno cominciato l'anno 2000 con uno `sciopero della fame' per denunciare alle autorita` carcerarie e al mondo le inumane condizioni di detenzione imposte nel nuovo carcere, con l'assoluta privazione di contatti umani e drastiche limitazioni alle attivita` culturali, hobbistiche e ricreative in cella. L'azione all'interno del carcere e` stata appoggiata dagli abolizionisti texani - in particolare da quelli afferenti al Texas Death Penalty Abolition Movement - per mezzo di conferenze stampa e comunicati sull'andamento della protesta. Le autorita` carcerarie hanno risposto minimizzando l'entita` del digiuno e ironizzando sulla disperata iniziativa dei detenuti. In ogni caso risulta che la maggioranza dei 111 prigionieri della Terrell Unit abbia aderito allo sciopero della fame e che alcuni di essi si siano totalmente astenuti dal cibo per molti giorni di seguito. La protesta programmata per i primi 21 giorni dell'anno si e` appena conclusa ma prosegue la mobilitazione al di fuori del carcere: parenti e amici dei detenuti, abolizionisti e comuni cittadini americani ed europei digiunano a turno per un giorno mentre inviano messaggi di protesta in Texas, dandone ampia informazione alla stampa americana. In Italia, la Campagna digiuno e` coordinata dalla Coalit alla quale ci si puo` rivolgere per partecipare all'iniziativa. In particolare cogliamo quest'occasione per ringraziare Roberta Aiello, del ComitatoPaul Rougeau, che ha egregiamente coordinato le due precedenti campagne di digiuno.
Con la presente campagna digiuno si e` deciso di ricordare nuovamente alle autorita` e all'opinione pubblica del Texas i motivi di particolare preoccupazione che desta l'uso della pena di morte in quello stato. Il martellamento quotidiano con una serie di affermazioni la cui verita` e` impossibile contestare, nelle due precedenti tornate della Campagna digiuno, aveva finito per provocare interessanti risposte e concreti risultati.
A partire dal 7 febbraio, i lettori possono prenotare il proprio giorno di digiuno (e` consentita l'assunzione di una minima quantita` di liquidi, in relazione alle condizioni di salute e alle attivita` svolte nella giornata) rivolgendosi a:
Katia Rabacchi tel.: 0339/2652452 - 059/391654 email: drmoonkey@yahoo.it
Chiara Silva tel.: 0329/2211753 -0373/250044 email: chiarasilva@libero.it
In concreto: la partecipazione consiste nell'inserirsi in una lista di persone che accettano di digiunare per una intera giornata in segno di protesta (il giorno verra` stabilito in base alle richieste) e di spedire una lettera via fax/posta al Governatore del Texas per comunicargli il digiuno effettuato. La Coalit si fara` carico di inviare copia della vostra lettera, tramite fax/email, ai principali giornali americani.
Di seguito pubblichiamo il testo della lettera che potrete copiare e spedire via fax/posta una volta fatto il digiuno. Vi preghiamo di concordare con Chiara o con Katia la data della vostra partecipazione in modo da avere almeno un digiunatore al giorno.
The Honorable George Bush, Office of the Governor, P.O. Box 12428,
Austin, Texas 78711-2428, Fax 001 512 4631849
Dear Governor Bush,
As a member of the International civilized community and as a person concerned about human rights, I am writing to you to draw your attention to the living environment of death-row inmates at the Terrell Unit, Livingston (Texas).
Living conditions at the Terrell Unit are too harsh, far from what you can call ``humane''. Not only have D/R inmates lost ``privileges'' such as being able to watch TV and having access to the work program, but they are allowed solitary recreation periods only and are kept in totally isolated cells with solid steel doors instead of bars for 23 hours a day (24 on week-ends) with no human contact at all.
Such conditions are very bad, and this can't be denied. Inmates become insane before they're ever executed because of this isolation and this is the same as being tortured.
To show solidarity to all Death Row prisoners, every day there is an Italian citizen fasting to prove his/her solidarity and concern for human rights.
I urge you to oppose the plan to permanently house the inmates in isolation cells and ask you to intervene as soon as possible!
I also want you to know that I am very worried about the situation in Texas, known worldwide as the ``state of death''. Texas holds the International record of death sentences and executions. For the number of executions, Texas can be compared - in relation to the resident population - with communist China. No one is saved: neither people aged under 18 at the time of the crime, nor physically or mentally handicapped people. Prisoners are executed despite strong doubts over their guilt, and the Board of Pardons and Paroles refuses to make effective the institution of executive clemency.
The cruel and inhuman use of the death penalty cannot be justified in a democratic and civilized country with a high level of scientific and technological development.
Please think it over and do whatever is in your power to stop this madness.
Notifying you that, in solidarity with the Death Row inmates and all the citizen of Texas, I fasted for 24 hours on (DATA)
I remain truly yours
Sincerely (NOME, COGNOME, INDIRIZZO COMPLETO)
9) APPELLO PER EUGENE BROXTON
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo appello di Giorgio Nobilia favore di Eugene Broxton
Cari amici del Comitato, leggendo il nostro bollettino mensile, capisco quanto tutti voi siate impegnati nella difficile battaglia contro la pena di morte, capisco quanto tutti voi siate presi nel mantenere una corrispondenza con qualche condannato, nel raccogliere fondi, nel partecipare alle iniziative.Malgrado cio' io mi rivolgo a voi per chiedervi aiuto in un momento tragico per un amico con il quale sono in corrispondenza ormai da anni e che, come tanti altri detenuti, vive (se cosi` si puo` ancora dire) nel carcere di Huntsville in Texas. Il suo nome e` Eugene Broxton e, nella sua ultima lettera scritta il 16 dicembre 1999, mi dice: ``Ho appreso da un giornale che la Corte ha sostenuto la mia sentenza di morte ed ora il mio caso si trova davanti alla Suprema Corte federale. Il mio memoriale verra` presentato entro 15 giorni e, in un periodo variabile tra i 90 ed i 120 giorni, potrebbe essermi assegnata una data di esecuzione ed io non ho alcun avvocato che mi possa aiutare''.
Io non ho alcuna possibilita` di aiutare Eugene nel pagare un avvocato, ma nemmeno voi potreste aiutarmi: vi chiedo solo di scrivergli, anche solo una cartolina o un breve messaggio, per fargli sentire che noi gli siamo vicini in questo terribile momento.
Questo e` sicuramente poco, me ne rendo conto, ma non so veramente cosa fare di piu` per lui. Ho gia` provato negli anni passati la disperazione di perdere un amico ucciso dalla ``giustizia'' americana e so che anche molti di voi hanno provato questo dolore: conto quindi sul vostro aiuto. Vi ringrazio e vi saluto. L'indirizzo e` il seguente:
EUGENE BROXTON no. 999044, ELLIS 1 J21-2/13, HUNTSVILLE, TEXAS 77343,
Giorgio Nobili, Via Sismondi n. 4, 20133 Milano, tel: 02-7492588 email: giornob@tiscalinet.it
10) TRASFERIMENTO ALLA TERRELL UNIT di Bobby Ray Hopkins
(...) Anche se la Terrell Unit e` nuova e pulita e le sue celle sono un poco piu` grandi di quelle di Ellis, sono convinto che questa nuova unita` costruita nel 1993 ha lo stesso perverso scopo che aveva la vecchia Ellis One Unit costruita nel 1933.
Ad ogni modo, due guardie si sono presentate all'alba davanti alla mia cella: ``Hopkins, e` ora di andare! Spogliati completamente e passaci tutti i tuoi vestiti, apri la bocca, fai passare le dita tra i capelli, solleva le noci (testicoli), piegati ed apri le guance (natiche), ecc,'' L'ultima occasione per loro di umiliarmi e tormentarmi. Una volta che ho avuto indietro e indossato i miei vestiti devo girarmi e infilare le mani nell'apertura del cibo per farmi ammanettare, secondo il rituale che si ripete piu` volte al giorno. Una volta ammanettato rivolgo lo sguardo alle strane e paurose mura che dovevano essere bianche ma che ora sono marrone scuro, coperte dai disegni ispirati dal dolore, dal crepacuore, dalla miseria di coloro hanno occupato la cella prima di me, unico modo di esprimersi per quello che erano. Do un'ultima occhiata al grande teschio, alle ultime parole incise da un morituro sulla targhetta di metallo della cella (...)
Cosi` nel frizzante mattino esco dal braccio 1 (...) la maggior parte della gente che mi conosce mi dice ciao Bobby, ``Ci vedremo quando anch'io saro` laggiu`!'', ``Ci vedemo fuori!''. Ma sanno benissimo che probabilmente non ci vedremo piu`. Le guardie tenendomi per le braccia mi portano rapide fuori dall'ala nel lungo corridoio vuoto (...) Dopo aver dato un'ultima occhiata al corridoio, mi trovo davanti al cancello posteriore. Cio` che rende per me cosi` familiare e ricorrente nei pensieri questo cancello e` il fatto che e` lo stesso passaggio che mi porto` dentro `gli intestini' nel lontano 1993. Per darvi una pallida idea del dolore, dell'agonia, della disperazione, dell'abbandono e della quotidiana tortura, vi dico che quel momento del 1993 fu l'ultimo nel quale vidi la luce naturale (il sole), respirai aria pura ed il mio sguardo ebbe una profondita` di campo maggiore di pochi metri. (...) quando le persone sono condotte attraverso la porta posteriore, cio` accade per un motivo ben preciso, con qualche eccezione. Le eccezioni sono le uscite per presenziare ad un'udienza processuale nella citta` da cui provengono. La regola e` che escano per andare alla prigione The Walls, essere chiuse nella cella di osservazione finale e di li` portate nella Camera della Morte (...)
Uscito sulla piattaforma del cancello posteriore, cammino lungo un muro di uniformi grigie (guardie), molte delle quali hanno grandi cappelli da cowboy. Sergenti, tenenti, Capitani, Direttori rappresentano al meglio la marca e il motto del TDCJ. Mi ordinano di inginocchiarmi in modo da potermi incatenare le caviglie. (...)
Una volta nel bus, devo trovare una posizione comoda e mantenerla saldamente perche' ogni mossa improvvisa fa stringere vieppiu` le catene ai polsi e alle caviglie. Guardo il finestrino oscurato da un pannello metallico con piccoli buchi, mi sembra di stare in un carro armato. Ad ogni modo riesco a sbirciare fuori e vedo un cinquantina tra agenti carcerari, poliziotti con fucili e distintivi, aggirarsi impettiti e fieri del loro compito e delle loro responsabilita`. (...) Una volta che tutti e 56 siamo stati incatenati e fatti salire nei bus, parte la carovana (...) che contiene quelli che sono ritenuti i peggiori individui del Texas. Una colonna motorizzata di scorta e di sicurezza ci conduce per 30 - 40 miglia attraverso una regione boscosa alla nostra nuova destinazione. Ad ogni incrocio la Polizia di Stato blocca il traffico prima del nostro arrivo cosi` che noi possiamo transitare senza fermarci e neanche rallentare.
11) SOLIDARIETA' PER DONALD ALDRICH no. 99913
Mario Buonocore, da tempo nostro amico e compagno di strada, ci scrive in cerca di solidarieta` per Donald Aldrich suo corrispondente dal braccio della morte di Huntsville. Pubblichiamo volentieri l'appello di Mario e una lettera di Donald.
Cari amici, Donald attraversa un periodo orribile. Si sente molto solo e triste, ha un gran bisogno di contatto umano. Credo che gli farebbe bene ricevere qualche lettera in piu`. Il suo indirizzo e`: Donald Aldrich, Ellis One Unit - no. 999113, Huntsville - Texas 77343, USA. Se qualcuno volesse dare anche un contributo economico, puo` spedire il denaro a me: Mario Buonocore, Via L. da Vinci 215, 81020 S. Nicola la Strada (CE) - email: bumario@freemail.it
Cari amici, mi chiamo Donald Aldrich, sono nato ad Edmont (Oklahoma) nel 1964. Fui condannato a morte nel 1994 per aver partecipato all'omicidio di un giovane omosessuale di nome Nicholus West. Ho sempre ammesso di aver commesso un furto e di aver sparato due colpi con la mia pistola per spaventare il signor West, ma io non lo colpii e appena capii che il mio amico gli stava sparando addosso, scappai spaventato (...). Al mio processo, l'accusa chiamo` testimoni per una durata di quattro o cinque giorni; l'avvocato difensore assegnatomi dal tribunale non si preoccupo` di chiamare nessuno in mio favore. Cosi` la giuria mi dichiaro` colpevole dopo solo trentuno minuti. (...) Negli ultimi anni le leggi si sono inasprite ulteriormente e cosi` ho perso molti dei miei diritti di detenuto. Insomma, mi trovo qui dentro soprattutto per colpa di un avvocato difensore incapace (ovviamente mi fu assegnato d'ufficio, non avevo i soldi per pagarne uno). (...) Sono il secondo di tre figli, la pecora nera della famiglia. Ero il bambino non voluto, i miei genitori volevano un maschio e una femmina, io caddi nel mezzo. Sin da molto piccolo subii abusi sessuali e a 10 anni cominciai a bere e a drogarmi. Mio padre mi picchiava sempre. Posso dire di aver conosciuto il dorso della sua mano molto meglio di quanto potesse conoscerlo lui stesso... La mia casa era la strada e in essa cercavo l'affetto che non ricevevo dalla mia famiglia. Io e mio padre riuscimmo a metterci il passato dietro le spalle solo pochi anni fa, poco prima che lui morisse in seguito di un doppio trapianto di polmone. (...) Nel 1995 scrissi una lettera in Italia, nella speranza di trovare qualcuno che avesse voglia di scrivermi e diventarmi amico. Nel luglio del 1995 ricevetti la prima lettera da Mario Buonocore e, nonostante non l'abbia mai incontrato di persona, e` diventato il mio migliore amico. Un saluto carissimo e un ringraziamento particolare va anche agli altri amici che dall'Italia mi scrivono di tanto in tanto. Ringrazio tutti voi che state leggendo queste righe per il vostro tempo e la vostra attenzione. Dio vi benedica tutti. Spero di ricevere molte lettere e tanta solidarieta` Donald
12) LE REGOLE E I CARCERIERI
Il fatto che gli Stati Uniti abbiano ereditato un certo garantismo britannico, produce delle strane situazioni in cui vi e` apparente parita` di diritti e di dignita` tra cittadini e pubblico potere. Accade per esempio che in Texas, nonostante le disumane condizioni riservate ai condannati a morte, parenti dei detenuti e difensori dei diritti umani si trovino intorno ad un tavolo insieme alle massime autorita` del sistema penitenziario per discutere dell'interpretazione e dell'applicazione delle norme carcerarie. Riportiamo in estrema sintesi i risultati di uno di questi meeting. L'incontro riguardava i detenuti del braccio della morte e si e` tenuto il 20 ottobre (il verbale ci e` giunto soltanto ora). Vi hanno partecipato fra gli altri Gary Johnson direttore del TDCJ (Dipartimento degli istituti di pena) e il Consigliere del TDCJ Carl Reynolds.
SERVIZI RELIGIOSI: Secondo Johnson prima dell'evasione di Garule del novembre 1998 solo i detenuti ammessi alle attivita` lavorative potevano partecipare alle cerimonie religiose. Dopo l'evasione le attivita` lavorative e le cerimonie religiose sono state sospese.
ATTIVITA' LAVORATIVE: a) Uomini: Johnson anticipa che solo dopo il completamento del trasferimento dei detenuti alla Terrell Unit si potra` pensare ad un ripristino delle attivita` lavorative e comunque con un numero di posti inferiori a quello di Ellis One; b) Donne: Le donne che si ritirano dalle attivita` lavorative vengono messe nel reparto psichiatrico ma questo non e` da intendersi come una punizione.
ERIKA SHEPARD: La madre di Erika protesta per il sequestro di un lettore di compact, di una trousse per il trucco e di un paio di scarpe. Le autorita` si rifiutano di rispondere in merito.
RICREAZIONE: In futuro tempi di ricreazione addizionali potranno essere concessi ai detenuti ammessi alle attivita` lavorative (se ci saranno attivita` lavorative). (Sui tempi di ricreazione vedi il Death Row Plan nei numeri 48 e 49, n.d.t.).
SEGREGAZIONE: Johnson e Reynolds spiegano che per le condizioni di isolamento a Terrell non si puo` parlare di `deprivazione sensoriale' e che, di conseguenza, gli effetti alienanti della deprivazione sensoriale dimostrati dagli studi psichiatrici non si possono temere per i condannati a morte. Il fatto che TUTTI i detenuti siano stati messi in segregazione mentre la segregazione e` prevista come misura disciplinare, secondo Reynols e Johnson non costituisce un'irregolarita` dal momento che il provvedimento consegue ad esigenze di sicurezza. Secondo loro la situazione a Terrell e` costituzionale anche se piu`dura della precedente. Reynolds dice che il fatto che la segregazione sia prevista in tre livelli di diversa durezza costituisce un incentivo per la buona condotta. Per i prigionieri del braccio della morte non e`prevista l'osservazione degli effetti che ha l'isolamento sui ritardati e malati mentali (mentre tale monitoraggio e` assicurato agli altri detenuti). (...)
EVASIONE DI GURULE (v. n. 64 e segg.): Ci sono 110.000 detenuti nel sistema carcerario pubblico (TDCJ). Il 70% di costoro e` in regime di `custodia minima', il 25% in regime di custodia `media'. 8500 detenuti sono in segregazione, cioe` il 6-7% della popolazione carcerata. Su 110.000 detenuti, 450 sono nel braccio della morte. Johnson ribadisce che il suo compito, la sua fatica e il suo scopo e` quello di tenere piu` al sicuro possibile tutte queste persone. Egli deve tenere al sicuro i prigionieri dagli altri prigionieri, cioe` da coloro che sono in segregazione. Ha pure il compito di garantire la sicurezza del pubblico. Johnson ha ammesso di aver messo a repentaglio la sicurezza pubblica con l'evasione di Garule nel novembre 1998. Egli ha dichiarato che il sistema carcerario (TDCJ) e` stato sottoposto ad una severa critica da parte dell'opinione pubblica quando vennero resi noti i fatti e le condizioni relative al braccio della morte. In particolare il pubblico si indigno` per i tempi di ricreazione concessi ai detenuti ammessi alle attivita` lavorative e per gli oggetti che i detenuti potevano tenere presso di se` in cella. (...)
CONDIZIONI DI VISITA A TERRELL: Johnson annuncia che verranno realizzate altre 8 cabine per i colloqui, portando a 15 il totale delle cabine e che le visite saranno consentite solo con i detenuti chiusi nelle cabine. Viene obiettato che 15 cabine sono comunque poche, le autorita` non rispondono. (...) Johnson raccomanda che i visitatori chiamino sempre il carcere per assicurarsi che la visita sia consentita (i detenuti non siano in lock down, ecc.) (...)Johnson si oppone al fatto che i detenuti abbiano piu` di 10 persone nella loro lista delle visite (lista che si puo` modificare ad intervalli minimi di sei mesi, n.d.t.) e si oppone anche alla modifica della regola dei sei mesi. (...) Johnson non ha simpatia per i visitatori che vengono da oltre oceano, ``sei io fossi detenuto - dice - preferirei avere mamma e papa` nella mia lista piuttosto che un pen pal Svedese''. (...)
PERQUISIZIONI INTIME DA PARTE DI PERSONALE DELL'ALTRO SESSO
Johnson dice che questo avviene perche' vi sono piu` prigionieri maschi che femmine. Il fatto non contrasta con la legge, che vieta tali perquisizioni `se non in circostanze straordinarie'. Il fatto che vi sia carenza di personale dello stesso sesso e` secondo lui una circostanza straordinaria.
13) LA TORTURA FINALE DEI CONDANNATI A MORTE IN TEXAS
Billy Hughes, poco prima di essere ucciso (v. articolo sulle esecuzioni) ha denunciato le terribili restrizioni inflitte negli ultimi giorni di vita ai prigionieri del braccio della morte dl Texas. Si tratta di nuove norme emanate quale rappresaglia per il recente tentativo di suicidio di David Long, un detenuto che ingeri` delle pillole per tentare di giocare d'anticipo sul boia. Elenchiamo tali restrizioni: ricreazione solitaria in gabbia nelle due settimane precedenti alla data; confinamento singolo per 10 o piu` giorni, senza TV, radio, macchina per scrivere, caffettiera, lacci per le scarpe; azzeramento del conto 7 giorni prima e nessuna possibilita` di acquisti (di bibite, francobolli...) allo spaccio del carcere; nell'ultima settimana le guardie devono accertarsi giorno e notte ogni mezz'ora che il detenuto sia vivo per far questo devono ottenere una risposta da lui.
14) GROSSO COLPO ABOLIZIONISTA MESSO A SEGNO DALLA BENETTON
Se il mondo degli affari, ritrovando una dimensione etica, vorra` schierarsi contro la pena di morte, la dinamica abolizionista fara` un grosso salto di qualita`. Un saggio di cio` che potrebbe accadere se le attivita` economiche perseguissero il rispetto dei diritti umani si e` avuto alla fine di gennaio.
Le autorita` carcerarie della North Carolina hanno dichiarato di essere state ingannate quando hanno consentito a sette condannati a morte di essere i `testimonial' di una campagna pubblicitaria della Benetton. Tale dichiarazione e` stata fatta subito dopo il lancio di una grande iniziativa promozionale da parte della ditta italiana. La Benetton ha preparato un supplemento di 90 pagine dedicato ai condannati alla pena capitale per la rivista Talk. Continuera` per tutto l'anno con cartelloni, manifesti ed altri mezzi di comunicazione, in America, in Europa e in Asia. Ventisei condannati a morte di sei stati hanno posato per il supplemento di Talk che e` stato intitolato: ``Noi, del braccio della morte'' ed e` stato riprodotto in 600.000 copie. Il logo della Benetton appare ogni cinque pagine insieme alla dichiarazione di un condannato. Il detenuto John Lotter del Nebraska ad esempio dichiara: ``Credo che alla gente piaccia vedere altra gente soffrire e morire''.
Theodis Beck, segretario del Dipartimento di Correzione della North Carolina, ha detto: ``Sono molto adirato. Credo che siamo stati ingannati. Non ci saremmo mai aspettati di essere coinvolti in una campagna pubblicitaria, credevamo che si trattasse di un articolo per un periodico''. Beck ha affermato che le autorita` carcerarie non avrebbero consentito ai detenuti di essere fotografati, intervistati e filmati l'estate scorsa, se avessero sospettato che le immagini sarebbero state cosi` largamente diffuse.
Le autorita` carcerarie del Missouri e del Kentucky hanno protestato anche loro. Hanno detto di essere state ingannate e affermato che la Benetton non parlo` di campagna pubblicitaria bensi` di un documentario (ve la immaginate la Benetton che disdegna la pubblicita` per dedicarsi alla produzione di documentari?).
La Benetton, nota per le sue uscite pubblicitarie di alta qualita` e di forte contenuto etico (United Color of Benetton...) ma a volte assai discusse e discutibili, certamente prevedeva e contava su queste reazioni mentre preparava, per due anni, il suo colpo. Un comunicato stampa della casa di abbigliamento afferma che le foto ``hanno lo scopo di restituire un volto umano ai prigionieri del braccio della morte'' e di riferire il dibattito sulla pena capitale alle persone reali piuttosto che ad ``immagini virtuali da salvare o eliminare con un semplice clic come in un video game.''
Bobby Lee Harris, che ha perso il suo ultimo ricorso e il cui volto e` uno degli otto scelti per apparire anche sui grandi cartelloni, ha dichiarato di sperare che la campagna contribuisca ad eliminare la pena di morte e che serva a far conoscere il suo rimorso per il crimine commesso. Harris dice di non cercare un vantaggio personale nella campagna che ``e` una cosa buona, anche se e` imbarazzante avere la faccia esposta in tutto il mondo.'' Ed ha aggiunto: ``Non sono certo orgoglioso di essere nel braccio della morte per aver commesso un omicidio.''
15) A GONFIE VELE L'EDIZIONE EMAIL DEL BOLLETTINO
Tutte le persone dotate di casella email interessate a ricevere mensilmente il file con il numero in corso del presente Foglio di collegamento, possono farne richiesta a Simonetta (po11951@iperbole.bologna.it ) che fornira` tale servizio gratuitamente.
Continuano ad arrivare apprezzamenti dai destinatari dell'edizione email del bollettino che con questo numero raggiunge le cento `copie'.
Simonetta (che dobbiamo ringraziare per aver incrementato e migliorato notevolmente questo servizio diretto a soci e simpatizzanti) chiede ai titolari dell'abbonamento cartaceo se, per caso, siano disposti ad accontentarsi della sola versione elettronica, in particolare per alleviare il compito di Paolo nella spedizione dell'edizione cartacea. In ogni caso consigliamo i lettori di NON disdire l'edizione cartacea prima di essersi attrezzati per stampare ed archiviare regolarmente il file in arrivo via Internet.
Sono anche possibili miglioramenti all'edizione elettronica del bollettino: aspettiamo i vostri suggerimenti!
16) VISITATE IL NUOVO SITO WEB DEL COMITATO
Per merito del socio Francesco Spiga, il Comitato Paul Rougeau ha finalmente un nuovo sito Web, attualissimo e continuamente aggiornato. Invitiamo tutti i soci collegati ad Internet a visitare le pagine all'indirizzo:
http://utenti.tripod.it/paulrougeau/
per trovarvi gli ultimi numeri del bollettino, notizie sulle campagne in corso, la storia del Comitato Paul Rougeau e tanti dati interessanti. Contributi dei soci al sito associativo possono essere inoltrati sotto forma di file testo all'indirizzo di Simonetta (po11951@iperbole.bologna.it).
17) STAMPATA L'EDIZIONE DI GENNAIO 2000 DELL'OPUSCOLO DEL COMITATO
Completamente aggiornata nei dati e nei riferimenti, e` uscita la nuova edizione dell'opuscolo del Comitato Paul Rougeau. e` uno strumento utilissimo per avere informazioni di base sulla pena capitale ed indicazioni dettate dall'esperienza per corrispondere con i detenuti del braccio della morte.
Purtroppo si sono dovute togliere dall'opuscolo le storie di Scotty Moore, ucciso dallo stato dell'Oklahoma il 3 giugno scorso, e quella di James Session, morto per un attacco di cuore il 13 settembre. Compare ancora la storia di David Hicks che e` stato ucciso dalla stato del Texas il 20 gennaio.
L'opuscolo puo` essere richiesto contestualmente al versamento, sul c.c. postale del Comitato, di lire 3000 a copia quale rimborso spese, piu` un contributo fisso di lire 2000 per qualunque numero di copie. Per richieste urgenti e` bene inviare un messaggio all'indirizzo prougeau@tin.it o telefonare al numero 06-8814323.
Ecco l'indice dell'ultima edizione: Storia del Comitato Paul Rougeau. Attivita`. Punti di riferimento del Comitato. Merchandise. Statuto. Adesioni. Da una lettera di Gary Graham. La pena di morte nel mondo. La pena di morte negli Usa. Pena di morte e categorie deboli. Evoluzione della normativa. Il caso mostruoso di Jesse Jacobs. La pena capitale in Texas. Il braccio della morte del Texas. Procedure per l'esecuzione. Sofferenze nel braccio della morte. Gary Graham (no. 000696). Arthur Lee Williams (no 000736). Richard Wayne Jones (no 000882). David Hicks (no 000930). Gregory Lynn Summers (no 999010). Miguel Angel Martinez (no 999026). Cameron Willingham (no 999041). Dominique Green-El (no 999068). Edward Green (no 999073). Bryan Eric Wolfe (no 999079). Lonnie Earl Johnson (no 999135). Vivere nel braccio della morte. Uccidere per insegnare che uccidere e` sbagliato! Mentre mi concentravo. La notte. Bibliografia.